Taser, arrivano a calmare le acque

L’altra sera è arrivato il primo successo del Taser. Un uomo si è arreso in Centrale ed è stato disarmato grazie all’intervento di un agente con la pistola. Non siamo in un futuro distopico o in qualche film di fantascienza, è il 2018 e, anche, in Italia è arrivata la pistola elettrica. Premetto che non riesco a non preoccuparmi pensando che in dotazione da oggi le forze dell’ordine avranno questa nuova arma, ma mi rendo conto che il mio sentimento è contrario rispetto a quello della maggior parte degli italiani. Il decreto che prevedeva l’utilizzo del Taser è del 2014 e porta la firma di Alfano ma soltanto oggi il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha avuto la premura di sdoganarlo. Il motivo? Credo risieda proprio in quel sentimento che mi contrappone a molti miei connazionali. Stiamo vivendo un periodo in cui si percepisce sia dai media che dalla realtà un forte cambiamento della nostra società sotto vari punti di vista. Le trasformazioni portano con se paura specie se riguardano modifiche del tessuto sociale proveniente dagli immigrati, ed è chiaro che l’italiano non si sente così sicuro, ma il Taser appagherà, anche se parzialmente, questo bisogno di protezione.
Credo, in ogni caso, sia malsano analizzare la questione dei Taser da un punto di vista legato strettamente alle ragioni e agli effetti di questa novità. E’ uno strumento, come già detto, a cui gran parte degli italiani è favorevole, per questo credo sia doveroso accettarlo senza sovraccariche le polemiche. Ma con tanti casi sfortunati che coinvolgono le forze dell’ordine è inevitabile che nascano dibattiti di questo genere. Sono fresche e spesso ancora irrisolte le vicende, da Aldrovandi o a Cucchi; ma, in ogni caso, sono disgrazie avvenute prima dell’arrivo dei Taser.
Scrivere “arrivo dei Taser” è un’informazione fuorviante. Primo perché Taser è un marchio non il nome dello strumento, secondo perché l’introduzione delle pistole elettriche sta avvenendo in maniera graduale. Per ora sono 70 gli agenti specializzati nell’utilizzo della pistola elettrica e operano in 12 città italiane. E’, di fatto, in via di sperimentazione. Come negare, però, che l’esperimento sia partito con il piede giusto, quello di due giorni fa è un “intervento riuscito”. Dalla ricostruzione della vicenda sembrerebbe che un criminale armato avrebbe alzato le mani davanti alla pistola gialla. Effettivamente un delinquente si rende conto che, se con la pistola l’agente non può “anticipare” il proprio sparo, con il Taser si. Per questo credo che bisogna seguire il processo di introduzione delle pistole elettriche, fare in modo che ogni sviluppo nasca da una vera necessità, contemplata razionalmente e non partorita dalla pancia. Ogni critica ad oltranza che provenga da una posizione di principio non fa altro che intensificare le argomentazioni dell’altra parte.
Amnesty International, lo riporta anche Wikipedia, definisce il Taser uno “strumento di tortura”. Ma esattamente cos’è questa pistola elettrica? Un dispositivo elettrico che attraverso 2 dardi colpisce l’individuo puntato causando una temporanea paralisi muscolare. Lo storditore elettrico è regolabile attraverso un’intensità di corrente e possiede una memoria che registra qualsiasi azioni svolta attraverso l’oggetto. Allego un link con un video che mostra il modo in cui i dardi colpiscono l’individuo e la sua reazione. I Taser usati in Italia sono diversi da quelli del video, il nostro modello è il Taserx2, l’unico modello ammesso dal decreto Alfano. Nessuna gara d’appalto perché la nostra legge ci costringe ad acquistare questo modello datato 2011. Un altro pasticcio della nostra giurisdizione, che rinuncia ad uno strumento sulla carta migliorativo e anche più economico.
La domanda che vi starete ponendo è quali sono le conseguenze che riporta un individuo colpito dal Taser? Fornisce la risposta il Vadecaum per operatori messo a punto dalla Polizia. Ecco un estratto: “E’ tuttavia indubbio che l’uso del Taser X2 presenti dei potenziali rischi per la salute dei soggetti colpiti. In quest’ottica si ritiene opportuno formulare alcune raccomandazioni, la prima delle quali è che le avvertenze e le istruzioni contenute nel Manuale Tecnico Operativo approvato dal Ministero dell’Interno e nel Manuale d’Uso del costruttore vengano osservate strettamente. Un adeguato addestramento e l’uso consapevole e responsabile del Taser possono essere particolarmente efficaci per ottenere il risultato inabilitante riducendo al minimo il rischio di effetti indesiderati. Per ridurre i rischi e massimizzare l’efficacia del Taser si raccomanda di limitare il numero e la durata delle esposizioni al necessario, considerando misure di contenimento del soggetto, da effettuare in congiunzione o separatamente da un nuovo utilizzo del dispositivo.
Anche se utilizzato in 107 paesi mondiali, tra cui USA, Francia, Germania, il Taser viene accusato da diverse fonti, compresa Amnesty International, di essere responsabile dal 2001 ad oggi di oltre mille morti in America. Ma diciamo che tutto passa in secondo piano, e con l’aria che tira ora in Italia molti cittadini accoglieranno con favore questo indirizzo securitario del governo. Spero che il processo di sperimentazione avvenga senza ombre, perché onestamente questo clima che mi fa sembrare di stare nel 3000 in un film di Matt Damon, a me, non rassicura. Comprendo la scelta e la condivisione di molti, per questo ritengo che l’esperimento vada sorvegliato e non ostacolato.