Comunali 2018, confermata l’ascesa del centrodestra

Le elezioni comunali di domenica 24 giugno, con un’affluenza del 47,61 per cento, rimangono coerenti con le amministrative del 10 giugno, confermando la rapida ascesa del centrodestra e la progressiva scomparsa della sinistra. Nelle amministrative del 10 giugno il centrosinistra aveva vinto a Brescia con Emilio del Bono e a Trapani con Giacomo Tranchida, mentre il centrodestra a Catania con Salvo Pogliese, a Barletta con Mino Cannito, a Vicenza con Francesco Rucco e a Treviso con Mario Conte.
Continua a rafforzarsi un centrodestra di matrice leghista che espande il suo bacino elettorale, a discapito del Movimento 5 Stelle ancora poco incisivo nelle città e nelle province, e di un centrosinistra talmente spento da riuscire a perdere città storicamente rosse in Emilia Romagna, Toscana e Umbria.
Della scorsa settimana i sondaggi della Swg che davano la Lega salviniana come primo partito italiano e di domenica le comunali che ne testimoniano la veridicità, complice anche la vicinanza manifesta dal ministro dell’Interno nei confronti dei candidati del centrodestra, che su Twitter scrive: «STORICHE vittorie della Lega in Comuni amministrati dalla sinistra da decenni: GRAZIE!!! Più la sinistra insulta, più i cittadini ci premiano. Prima gli italiani, io non mi fermo».
«Imola e Avellino sono 5 stelle! Sono risultati STRAORDINARI in due città dove da 70 anni dominavano i partiti e gli uomini della Prima Repubblica: a Imola il PCI e poi i partiti del centrosinistra, ad Avellino la Dc» ha commentato invece, su Facebook, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.
Dall’altra parte l’ex ministro Calenda ammette gli errori della sinistra: non ha saputo parlare il linguaggio della gente, degli elettori, ha smesso di interpretare le necessità e le urgenze di questo momento storico e ora ne paga le conseguenze. Scrive su Twitter: «una navigazione a vista sta portando il centrosinistra all’irriverenza proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno. Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito!», organizzando per settembre una grande costituente antisovranista, che possa essere la base del cambiamento.
Alle parole di Calenda risponde il reggente del Pd Maurizio Martina: «sono d’accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d’accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro».
Il centrodestra, forte della figura di Salvini, stravince in Toscana, conquistando le roccaforti della sinistra: Siena, Pisa e Massa, nelle quali il centrodestra dal dopoguerra ad oggi non aveva mai governato. A Pisa vince Michele Conti con il 52,3 per cento contro Andrea Serfogli del Pd fermo al 47,7. A Siena, Luigi De Mossi con il 51,03 per cento ha superato il sindaco uscente del Pd Bruno Valentini (48,97 per cento). A Massa Francesco Persiani con il 56,74 ha sconfitto Alessandro Volpi, sindaco uscente, fermo al 44 per cento.
La Lega si consolida anche alle comunali in Umbria, vincendo tre ballottaggi su tre. Le vittorie schiaccianti sono quelle di Terni e Umbertide, mentre a Spoleto è questione di pochi voti. Significativi sono i risultati di Terni, in cui si sono fronteggiati Lega e M5S, alleati nel governo nazionale: Leonardo Latini (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolo della Famiglia e Terni civica), grazie anche alla spinta personale di Matteo Salvini, arriva al 63,42 per cento dei voti, mentre il candidato pentastellato Thomas De Luca si ferma al 36,58 per cento.
A Umbertide è la prima volta che viene eletto un sindaco di centrodestra: è il leghista sostenuto da Forza Italia e Fratelli d’Italia, Luca Carizia, che trionfa con il 62,51 per cento dei voti a discapito della candidata del Pd, sostenuta da due liste civiche.
Vince ancora il centrodestra contro il M5S a Ragusa, dopo cinque anni di governo pentastellato, grazie a Giuseppe Cassì, avvocato e ex campione di basket che ottiene il 53,07 per cento contro il 46,93 di Antonio Tringali (M5S). Anche a Messina vince Cateno De Luca, candidato di centrodestra.
A Sondrio vince il candidato di centrodestra, Marco Scaramellini, con il 60,4 per cento, sull’avversario di centrosinistra Nicola Giugni.
Anche a Imperia si afferma l’ex ministro di Forza Italia, Claudio Scajola, con il 52,05, sul centrodestra tradizionale guidato da Luca Lanteri.
A Viterbo ha vinto il candidato di centrodestra Giovanni Maria Arena, che ha raccolto il 51,1 per cento dei voti, a fronte del 48,9 della candidata di centrosinistra Chiara Frontini.
Il Movimento 5 Stelle invece vince ad Avellino e Imola. In quest’ultima il centrosinistra governava ininterrottamente da 73 anni, ma stavolta a vincere, con il 55,44 per cento contro il 44,56 della candidata sindaco del centrosinistra Carmen Cappello, è stata la candidata pentastellata Manuela Sangiorgi, prima sindaco donna della città.
Ad Avellino il nuovo sindaco è Vincenzo Ciampi sostenuto da Luigi Di Maio e dal sottosegretario Carlo Sibilia: il pentastellato ha ottenuto il 59,5, staccando nettamente Nello Pizza del centrosinistra.
Il centrosinistra si conferma ad Ancona, Brindisi, Teramo e Siracusa.
Ad Ancona dove la sindaca uscente Valeria Mancinelli supera senza difficoltà, con il 62,8 per cento, lo sfidante di centrodestra Stefano Tombolini che, per il ballottaggio, ha ricevuto l’appoggio del candidato pentastellato Antonio Mignone.
A Brindisi, Riccardo Rossi del centrosinistra con il 56,61 per cento batte Roberto Cavalera, centrodestra, con il 43,39.
A Teramo, Gianguido D’Alberto con il 53,3 per cento a fronte del 46,7 del candidato del centrodestra Giandonato Morra.
L’unico comune a fare eccezione in Toscana è Campi Bisenzio, fra Firenze e Prato, dove Emiliano Fossi, candidato del Pd e altre liste civiche, è riuscito a superare l’avversaria di centrodestra Maria Serena Quercioli.