“Rimborsopoli”, tra processi e richieste di rinvio a giudizio: nel mirino una generazione intera di consiglieri Piemontesi
TORINO – E’ cominciato oggi al Palazzo di Giustizia di Torino il processo che vede coinvolti l’ex-Governatore del Piemonte Roberto Cota e 24 consiglieri della sua maggioranza, accusati di peculato per uso improprio dei rimborsi destinati ai gruppi regionali durante la legislatura 2010-2014.
Nonostante la richiesta dei legali di Cota, il giudice Silvia Bersano Besey ha deciso di accorpare il procedimento penale del segretario regionale della Lega Nord a quello dei restanti indagati, rinviando tuttavia l’udienza al 26 Gennaio.
Il rinvio servirà a meglio valutare la posizione di altri dieci imputati, per i quali il giudice Roberto Ruscello ha chiesto il rinvio a giudizio e rifiutato l’archiviazione, accusati anch’essi di peculato: tra di essi non figurano solo esponenti del gruppo regionale di maggioranza, ma anche dello schieramento opposto: quattro appartenenti al PD (compreso l’attuale vice-presidente della Regione Aldo Reschigna, per il quale il gup ha parlato di colpa nel “non contenere le spese di partito per insalate di riso, macedonie e tranci di pizza consumati nelle riunioni programmatiche” e “parsimonia nell’uso di rimborsi personali”, e il segretario regionale PD Davide Gariglio) e due appartenenti a SEL.
Un terremoto politico potenzialmente bipartisan dunque, che rischia di avere ripercussioni persino sull’attuale giunta Chiamparino: Reschigna, oltre alla vice-presidenza, ha in carica anche l’assessorato al bilancio e tra i due nomi di SEL figura Monica Cerutti, assessore regionale con delega alle pari opportunità.
Resta tuttavia la tranquillità –forse solo apparente, chissà- dell’attuale Governatore della Regione, che in conferenza stampa ha rinnovato la propria fiducia nei due collaboratori (“avendo lavorato in questi mesi con i miei assessori non ho dubbi sulla moralità e sul senso dello Stato che hanno Aldo Reschigna e Monica Cerutti”) e sottolineato come essi non figurino al momento tra i rinviati a giudizio.
Gianluca Pezzano
21 ottobre 2014