Milano: Stop alla solitudine nelle Case Popolari

Mettersi a lavorare a maglia oppure praticare altre attività manuali, piuttosto che chiacchierare anche solo per passare il tempo o spettegolare scoprendo che in fondo c’è qualcuno che ha bisogno di aiuto, sì come succedeva un tempo tra gli inquilini dei caseggiati.
Una socialità antica, che ritorna nelle case popolari oggi, con quelli che sono stati battezzati gli “Spazi per la socialità”.
Così, nelle vie Neerea a Chiesa Rossa, Via San Dionigi a Nosedo, ieri e in Via Pomposa al Corvetto e Via Stamira D’Ancona a Gorla domani, quattro nuovi luoghi per abbattere la parete della solitudine, sono inaugurati durante la settimana del “II Forum delle Politiche sociali”.
Nelle ex portinerie e all’interno di appositi locali degli edifici popolari, famiglie piuttosto che anziani e giovani, possono trovarsi tra loro, ma anche con operatori delle associazioni del Terzo settore sia per compagnia, sia per creare nuovi rapporti di buon vicinato e aiutarsi in caso di bisogno.
Ma c’e di più, perché questi locali, oltre ad essere protagonisti di una nuova socialità, diverranno presidi destinati a distribuire informazioni sugli ultimi servizi del Comune sorti ultimamente per le nuove necessità delle famiglie scaturite dalla crisi.
L’esperienza di questi “Spazi” non è nuova, perché la scorsa estate ben 126 locali erano stati messi a disposizione nelle periferie tra Centri diurni integrati, Centri socio ricreativi culturali, Residenze sanitarie per anziani oltre ai locali aperti dai circoli Arci, Acli, Auser e Fondazione Aquilone.
“Vogliamo stanare il disagio, – ha spiegato l’Assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – portare informazioni, anche attraverso la presenza dei vigili di quartiere, dare forza al sociale proprio nelle case popolari dove le difficoltà generate dalla crisi sono maggiormente diffuse.”
Molto spesso le situazioni di malessere economico sfociano nella necessità di aver bisogno di uno psicologo ed anche quest’ultimo si potrà trovare negli “Spazi della socialità”, infatti, oggi è appena nato un nuovo servizio dalla collaborazione tra il Comune di Milano e l’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Un S.O.S psicologico, con colloquio iniziale, per uscire da una difficoltà provvisoria o se invece la stessa fosse complessa, sarebbe presa in carico dagli operatori comunali per la soluzione presso associazioni e cooperative del privato sociale. Si tratta di una “psicologia sostenibile” distribuita in città gratuitamente o a prezzo bassissimo grazie all’intesa con l’Ordine degli Psicologi della Lombardia. “L’obiettivo – ha concluso Majorino – è di aumentare l’offerta e la qualità dei servizi sociali a disposizione dei cittadini.”
Manuelita Lupo
17 gennaio 2013