Ultimi giorni per “Lettera al mio giudice” di Simenon, allo Spazio Tertulliano

E in scena fino al 14 febbraio “Lettera al mio Giudice” di Simenon sul palco di un teatro non convenzionale come è quello dello Spazio Tertulliano, un teatro dove si fa teatro per amore, con la passione ed il coraggio.
Georges Simenon, noto per essere l’ideatore del commissario Maigret, ha scritto questo romanzo nel 1946, per lanciare una sfida alla società borghese della Francia di quel periodo storico.
Nel romanzo, Charles Alavoine, un medico di campagna, si rivolge con una lettera al giudice istruttore Ernest Coméliau. Lui è un vedovo con due bambine e risposato infelicemente con una donna di nome Armande, con la quale conduce una vita “senza ombra”, fino a quando incontra Martine che le cambia la vita.
L’adattamento teatrale è di Giuseppe Scordio e, il romanzo, già un capolavoro della letteratura diventa un’opera dalla forte intensità, dove viene evidenziata la violenza di genere, che allora come adesso, purtroppo è di grande attualità e fa riflettere parecchio.
Man mano che si va avanti nella lettura, si scopre che il medico allaccia un rapporto sentimentale forte che si trasforma in patologico, amore malato.
Quella tra Charles e Martin è una storia ricca di passioni di passione, amore, ma anche di gelosia e violenza, che alla fine porterà Martin alla morte per mano di Charles.
Nella sua accorata lettera Charles racconta la propria vita, le proprie passioni ossessive, in tutta la sua tragicità e spiega perchè ha eliminato Martin, fino a giustificarsi che l’ha liberata assecondando il suo desiderio, perchpè lei voleva e bramava quello, facendone il vero motivo del perchè lo aveva irretito.
In questo epilogo possono essere messe in discussione le scelte azzardate del genere femminile, che a volte usa la seduzione, fino a spingersi in un terreno pericoloso in cui può trovare il pericolo per la propria incolumità e perfino la morte.
Tutto è lecito, ma non tutto mi è utile dice l’Apostolo delle Genti, Paolo di Tarso, e allora, forse, a volte rinunciare un po’ alla pretesa libertà, può salvare la vita.
La regia di Giuseppe Scordio, d’altra parte evidenzia come siano profonde e complesse le dimamiche psicologiche per le quali agisce il protagonista, che come ogni uomo che affronta situiazioni simili, non trova alcuna giustificazione e, infatti lui stesso si condanna ad una pena senza fine
INFO
Lettera al mio giudice
adattamento e regia Giuseppe Scordio
con Massimo Loreto e Sonia Burgarello
produzione Spazio Tertulliano
Orario SPETTACOLI: da mercoledì a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.30
02 49472369 – 320 6874363 – biglietteria@spaziotertulliano.it – www.spaziotertulliano.it
BIGLIETTI: 16 € intero/10 € over 60, under 26, convenzioni/ 7 € Scuole di teatro