La mattina di sabato 28 gennaio su tutto il territorio nazionale si inaugurava l’Anno Giudiziario, che ha visto per l’occasione la protesta degli avvocati a seguito del decreto sulle liberalizzazioni emanato dal governo Monti. A Milano la cerimonia d’inaugurazione si è svolta nell’aula magna del Palazzo di Giustizia, alla presenza di numerose autorità, tra cui sindaco Giuliano Pisapia, de presidente della Provincia, Guido Podestà, del governatore della Regione, Roberto Formigoni e dell’arcivescovo Angelo Scola.
Il presidente della Corte d’Appello di Milano Giovanni Canzio, nel suo discorso rimarcava il fatto che i politici devono evitare di commentare le decisioni dei giudici:“perchè ogni critica compromette l’indipendenza della magistratura”. Ma tra i vari punti toccati nella sua relazione, forse il più importante è stato quello relativo alla prescrizione, dicendo: “Non è sostenibile l’attuale disciplina della prescrizione del reato, nella parte in cui estende i suoi effetti sul processo penale, perché si rivela in realtà come un agente patogeno e incentiva le strategie dilatorie della difesa”. Su questo punto del discorso del presidente Canzio, è stato inevitabile richiamare alla memoria il processo Mills, in cui è imputato Silvio Berlusconi, giunto ormai al suo ultimo capitolo per un dibattimento che si trascina da anni. Poi Canzio ha richiamato l’attenzione sull’irragionevole durata del processo penale e dell’alto numero di estinzione del reato per prescrizione, tra i più alti d’Europa.
Un altro punto toccato nella relazione riguarda la posizione degli extracomunitari irregolari, per i quali non serve la minaccia della sanzione pecuniaria, meglio sarebbe – ha detto Canzio – “ampliare le ipotesi di espulsione’’, perchè la minaccia della sanzione pecuniaria – ha osservato – “difficilmente costituirà un deterrente per i cittadini extracomunitari, solitamente privi di risorse economiche, ma l’ampliamento delle ipotesi di espulsione potrebbe garantire meglio l’effettività del precetto penale”.
La relazione inaugurale è stata apprezzata dal cardinale Angelo Scola, che ne ha poi parlato all’incontro con la stampa tenutosi all’Istituto Nazionale Ciechi nella stessa mattinata. I temi toccati da Canzio hanno riportato alla ribalta le vecchie e mai sopite ruggini fra politica e magistratura, tanto che il sindaco, nel suo intervento, invitava a “superare i conflitti che ci sono stati tra la politica e la magistratura”, mentre Roberto Formigoni richiamava al “rispetto reciproco” fra i due poteri. Il presidente dell’Anm Luca Palamara, invece, ha sottolineato come “le inaugurazioni dell’Anno Giudiziario avvenga quest’anno in un clima politico diverso rispetto agli ultimi anni”, proseguendo: “Oggi non si parla più di processo breve, processo lungo, intercettazioni, perchè il Paese vive una fase nuova in cui fronteggiare anche i problemi della giustizia”.
Sebastiano Di Mauro
29 gennaio 2012