Lettera aperta alle Istituzioni da parte dei lavoratori del Museo di Fotografia Contemporanea “MuFoCo”
Lettera aperta alle Istituzioni da parte dei lavoratori del Museo di Fotografia Contemporanea “MuFoCo”
I dipendenti scrivono una lettera cercando di sensibilizzare le Istituzioni sulla delicata situazione del Museo, sottolineando non solo le loro preoccupazioni per la perdita del posto di lavoro in un momento storico difficile, ma anche la perdita che il mondo della cultura e della conoscenza subirebbe.
I lavoratori scrivono:
“Siamo qui oggi per raccontarvi la nostra condizione di lavoratori all’interno di un’istituzione culturale unica in Italia quale è il Museo di Fotografia Contemporanea, pur nella consapevolezza di non essere i soli e che ciò che succede a noi accade anche nel resto del Paese.
Siamo professionisti della cultura. Curatori, archivisti, conservatori,fotografi, bibliotecari, educatori museali, allestitori, esperti della comunicazione e dell’amministrazione. Abbiamo collezionato ogni tipologia contrattuale: stage, rimborso spese, collaborazione occasionale, contratto a progetto, partita IVA, e solamente due di noi hanno un tempo indeterminato (ma non è un caso che entrambi ricoprano ruoli non strettamente legati al patrimonio culturale). Dieci anni di precarietà caratterizzati da stipendi ridotti all’osso, assenza di riconoscimenti e scatti contrattuali o di livello, costante incertezza dei rinnovi, cronica riduzione del personale, reiterati ritardi negli stipendi.
Da almeno quattro anni, alla precarietà contrattuale si aggiunge l’instabilità dell’istituzione, nell’incertezza dei finanziamenti e nella mancanza di un progetto continuativo e di ampie vedute. Abbiamo contribuito a costruire questo luogo credendo che potesse rappresentare una grande sfida culturale e civile, un’istituzione contemporanea, permeabile, attiva, rivolta ai cittadini. Ci troviamo invece a vivere e operare sempre nell’immediato e a investire i nostri sforzi in un programma dal respiro corto e in attività sempre al ribasso.
Ciononostante, continuiamo portare avanti con professionalità, impegno, passione e fiducia le attività del Museo. Non ci stanchiamo di continuare a crederci, perché noi ci crediamo ancora.
Ora chiediamo a voi cosa intendete fare, Enti fondatori del Museo di Fotografia Contemporanea, Comune di Milano, Città Metropolitana, Regione Lombardia e Ministero per i beni e le attività culturali.
Intendete sostenere il nostro lavoro, superando la precarietà e dando alle nostre posizioni i necessari riconoscimenti, continuità e stabilità? Intendete promuovere la fotografia, valorizzare e diffondere un patrimonio che è un bene culturale pubblico? Intendete rilanciare il Museo di Fotografia Contemporanea con un nuovo progetto?”
I lavoratori del Museo di Fotografia Contemporanea e Nidil CGIL Milano
Per ulteriori informazioni:
Per Nidil/Cgil Maurizio Crippa 335.1219324
I rappresentanti dei lavoratori:
Diletta Zannelli 349.4240280, Fiorenza Melani 333.5403766
Fabio Colucci
11 ottobre 2014