Nonostante il divieto, sei i feriti a Milano per i botti di San Silvestro

Non è servita l’ordinanza di divieto del Comune di Milano ad evitare incidenti la notte di San Silvestro, e pare non abbia neanche fatto diminuire l’uso dei fuochi d’artificio, che in certi quartieri sono sembrati perfino aumentati, né ci è capito peraltro di vedere pattuglie che sanzionavano i trasgressori.
Il bilancio, forse ancora provvisorio, è di sei feriti, il più grave un uomo a cui hanno amputato tre dita della mano, dilaniata dall’esplosione di un grosso petardo. Fortunatamente nessun incidente gravissimo né vittime, come invece si è rilevato a Roma e Napoli.
Sembra quindi inarrestabile l’uso di questa tradizione e nei giorni precedenti i negozi del settore erano stati presi d’assalto. Non era raro vedere gente in coda, che facevano scorta di botti di ogni tipo: miccette, fiaccole, cipolle, fontane luminose, bengala, bombette e bombe spread. Tanti non erano a conoscenza del divieto, ma tanti altri dichiaravano e “chi se ne frega”. Infatti nel cielo di Milano si sono visti coloratissimi fuochi e girandole spettacolari e tanto tanto fumo denso di polveri velenose. Ora si aspetterà gli esiti delle rilevazioni della qualità dell’aria per sapere se le percentuali delle polveri sottili sono aumentate, aggravando una situazione già precaria, perchè da otto giorni fuorilegge, con il Pm10 quasi tre volte al di là della soglia.
Le aspettative del Comune sono andate deluse e a nulla è servita la dichiarazione dell’ assessore al Benessere e qualità della vita Chiara Bisconti, che aveva detto:“Un Capodanno senza botti ma circondati dall’affetto delle persone a noi più care e dai nostri amici animali, questo dovrebbe essere il miglior modo per salutare e festeggiare l’anno che verrà”. Un altro problema evidenziato dallo stesso assessore è stato quello che coinvolge gli animali, che non è affatto da non sottovalutare, e in tal senso si era espresso dicendo: “Anche i nostri compagni a quattro zampe hanno il diritto di vivere in serenità queste giornate di festa”. L’ordinanza di Palazzo Marino voleva anche essere un chiaro segnale di come ci si preoccupa del benessere di tutti i milanesi, uomini, cani, gatti,volatili ed altre creature comprese, al fine di stimolare i cittadini a festeggiare senza fuochi pirotecnici, come gesto di civiltà e di rispetto per l’ ambiente e gli animali.
Anche nel resto d’Italia l’orientamento sul divieto non è stato conpatto ad esempio a Firenze, Napoli e Bologna non c’è stato alcun divieto come a Milano, Torino, Venezia e Bari, ma hanno optato per un semplice appello alla responsabilità dei cittadini e forse è stato più saggio, perchè se non si riesce a combattere l’evasione fiscale sembrerebbe poi troppo un’azione penale per chi accende un petardo nella notte di San Silvestro. Forse, cominciando a lavorare prima, si potrà arrivare meglio a formare una coscienza civile più sensibile nei cittadini ai quali non fa certo piacere sapere che in questa notte circa cinquemila animali, secondo i dati forniti dall’Aidaa lo scorso anno, da quelli domestici a quelli selvatici e da allevamento, perderanno la vita in consequenza dei botti pirotecnici.
Dal monento che in Italia sono sette milioni le famiglie che possiedono uno o più animali domestici, non sarebbe male auspicarsi che queste per prima si facessero portavoce per arrivare alle coscienze del resto degli italiani, allo scopo di far cessare questa incivile tradizione, che mentre per noi segna un felice passaggio da un anno all’altro, per gli animali rappresenta un vero e proprio incubo. Non dimentichiamo neppure i disagi che i botti provocano anche alle persone anziane e chi soffre in un letto, che certo non può gradire questi forti rumori.
di Sebastiano Di Mauro
1 gennaio 2012