Tragedia a Lecco: una madre uccide le sue tre figlie.

Ancora un tragedia famigliare, una storia di sangue che scuote le coscienze, ma che purtroppo richiama una triste realtà perchè di madri che uccidono i propri figli c’è ne sono proprio tante. Questa è accaduta a Lecco, in una piccola tranquilla frazione che è rimasta incredula.
Il vicino di casa verso le 2.15 aveva sentito delle grida grida provenire dall’appartamento a fianco, ma aveva pensato ad una normale litigata tra madre e figlie. Invece alle 6 Edlira Dobrushi suona alla porta del vicino e appena le viene aperto, pronuncia una drammatica frase: “Bimbe non ci sono più”.
Solo adesso il vicino, vedendo la donna imbrattata di sangue, si rende conto e avverte le forze dell’ordine, ma quando arrivano per le piccole non c’era più niente da fare.
La madre dopo averle rincorse per tutta la casa con due coltelli da cucina, le aveva colpite più volte fino a sgozzarle, poi le aveva adagiate tutte e tre sul letto, in fila, come in una sorta di rituale. Infine ha tentato di tagliarsi le vene dei polsi, ma non ci è riuscita.
Edlira Dobrushi, 37 anni di origini albanesi, si era da poco separata dal marito Bashkim, pure lui albanese e le difficoltà dell’affrontare la vita l’avevano portata alla depressione, che poi l’ha spinta al folle e innaturale gesto di togliere la vita a coloro a cui l’aveva donata.
Poco tempo fa sulla sua pagina face book aveva scritto:”Le mie figlie sono tutta la mia forza”. E ancora: ”Ricordati sempre che non e’ il coltello in se’ che ferisce, ma la mano che lo impugna”.
Frasi funeste, che col senno di poi, lasciano trasparire tutto il lavorio interno che tormentava l’intimo di questa donna la quale sicuramente amava le sue figlie, ma la follia ha preso il sopravvento.
La donna è stata arrestata e dopo ore di interrogatorio, tra i tanti discorsi sconnessi e confusi ha ammesso: “Sono stata io” e aggiunge “ volevo evitare un futuro di disperazione”. Nella mente malata della madre, la morte assume il ruolo di liberazione da una situazione in cui non vede più vie d’uscita.
Loro, le tre bimbe avevano 13, 11, e 4 anni, si chiamavamo Simona, Casey e Sindey e ora vengono piante da tutte parenti ed amici, dal padre che è rientratio in fretta dall’Albania. Nessuno era riuscito a capire il pericolo che stavano correndo. Tutto sembrava normale, la donna non era in cura ed il nucleo famigliare non era in carico ai servizi sociali. La sorella della madre, sgomenta, davanti alle telecamere ieri mattina aveva urlato “Ditemi che non è vero”.
Tra i commenti quello del cardinale Scola che dice: “Preghiamo per le terribili uccisioni che si ripetono, anche nelle nostre terre ambrosiane, e coinvolgono soprattutto donne e bambini”.
Pure il sindaco Virginio Brivio è rimasto colpito dalla vicenda ed ha dichiarato:”Quando mi hanno comunicato l’accaduto ho provato un senso di disorientamento totale. Mi sono sentito chiamato in causa. Nelle attivita’ di sostegno delle famiglie che ci vede già impegnati anche nei quartieri con un’identità molto solida, abbiamo il dovere di fare sempre e comunque di più”.
Sebastiano Di Mauro
10 marzo 2014