Formigoni rinviato a giudizio: M5S Lombardia rinunci all’immunità e si cancelli legge Daccò

Roberto Formigoni, ex presidente di Regione Lombardia è stato rinviato a giudizio, perchè accusato insieme ad altri nove, di associazione per delinquere e corruzione nel caso Maugeri.
La decisione del gup di Milano Paolo Guidi è arrivata dopo l’udienza preliminare nella quale è stato emesso il provvedimento che accoglie la richiesta della Procura di rinviare a giudizio Formigoni e gli altri imputati:Nicola Maria Sanese, Carlo Lucchina, Maria Alessandra Massei Pierangelo Daccò, Antonio Simone, Carla Vitese, Alberto Perego; Costantino Passerino e Carlo Farina. E’ stato invece prosciolto Mario Cannata.
Il processo inizierà il 6 maggio davanti alla X Sez. penale. A rappresentare l’accusa i p.m. Antonio Pastore, Laura Pedio e Gaetano Ruta, secondo cui la Maugeri avrebbe ottenuto, indebitamente, tra il 1997 e il 2011 ben 200 milioni di euro di rimborsi pubblici. Parte di queste somme, 61 milioni di euro, sarebbero state distratte dalle casse della Maugeri, tramite Daccò e Simone, che a loro volta avrebbero versato 270mila euro sui conti correnti di Formigoni e usato 8 milioni per finanziargli la campagna elettorale nel 2010 e concedergli altri benefit.
La Fondazione Maugeri, nei mesi scorsi, ai sensi del dgls 31/2001 ha già patteggiato, per i reati commessi dai propri dipendenti, con la confisca di beni immobili per circa 16 milioni di euro, mentre il patteggiamento chiesto da altri 6 imputati, tutte persone fisiche, sarà valutato dal gup il 16 aprile.
Ora, alla luce del rinvio a giudizio, Movimento 5 Stelle chiede al senatore di rinunciare all’immunità parlamentare e alla Regione Lombardia di cancellare la c.d. Legge Daccò.
Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle, dichiara: “Facciamo appello a Formigoni perché rinunci all’immunità parlamentare per ristabilire appieno la sua integrità e per uscire dalla vicenda senza macchie. Evitare il processo con lo scudo dell’immunità sarebbe un grave ostacolo nel ristabilire la verità. Su quanto accaduto in Lombardia, e sugli esborsi della regione alle aziende sanitarie private, è necessario fare piena chiarezza, lo meritano i cittadini”. Concludendo: “Chiediamo poi alla Maggioranza, anche alla luce della notizia del rinvio a giudizio di Formigoni, di mettere in agenda finalmente l’abrogazione della cosidetta legge Daccò, che ha consentito un uso discrezionale delle risorse pubbliche e generato un sistema di corruzione intollerabile. La sanità lombarda non merita zone d’ombra”.
Sebastiano Di Mauro
4 marzo 2014