Un 31enne travolto e ucciso da un furgone in pieno centro a Milano

La vittima un nordafricano che con la sua bici tentava di schivare la portiera di un’automobile.
Ha destato parecchio sgomento la vittima dell’incidente avvenuto ieri in Corso Europa, in pieno centro a Milano, dove il 31enne nordafricano ha trovato la morte tragicamente, mentre a bordo della sua bici, tentatava di schivare una portiera di un’auto, apertasi improvvisamente, rimanendo travolto da un furgone che sopraggiungeva alle sue spalle.
Forse complice il caos di ieri dovuto allo sciopero, alla frenesia delle consegne natalizie, o semplicemente ad una incurabile “inciviltà”, pare che il mezzo, coinvolto nell’incidente, viaggiasse ad una velocità non troppo adeguata alla situazione di traffico, questo è quanto dicono i testimoni presenti al brutto episodio di ieri.
La polizia locale, subito dopo l’accaduto, ha ascoltando anche i testimoni presenti all’impatto, nel tentativo di ricostruire la dinamica dell’incidente, al fine di stabilire le responsabilità.
In diverse persone avrebbero confermato che il 31enne ha dovuto eseguire una manovra repentina per evitare la portiera di un’automobile e cio’ avrebbe causato lo sbandamento e quindi l’impatto fatale.
Pare, dalle ricostruizioni, che tutti sono concordi nel confermare che il giovane magrebino è stato costretto alla brusca manovra, per evitare la portiera di un’auto, cosa che come conseguenza ha causato lo sbandamento ed il successivo investimento. Ora versosimilmente il magistrato inquirente, a cui andranno gli esiti delle verifiche, dovrà aprire un fascicolo per “omicidio colposo” e dare una risposta giudiziaria alla vicenda.
Purtroppo però episodi simili non sono affatto infrequenti a Milano, come in tante alte città d’Italia, un tragico precedente con le stesse analogie era accaduto città nel novembre del 2011, nella quale occasione un dodicenne, Giacomo Scalmani, perse la vita investito in bici da un tram in via Solari, proprio per evitare uno sportello aperto. Ma somo tanti altri gli incidenti che quotidianamente si verificano o rischiano di verificarsi ai danni di ciclisti, fortunatamente non tutti con coseguenze gravi o irreparabili come questo.
Forse, anzi sicuramente, una maggiore attenzione, responsabilità e coscienza di chi si mette alla guida di un qualsiasi mezzo per viaggiare in strada, servirebbe ad evitare tragedie come queste, che lasciano nel dolore la famiglia e gli amici delle vittime.
Oggi, sul luogo dell’incidente si terrà una manifestazione di ciclisti, che vogliono richiamare l’attenzione della cittadinanza e degli automobilisti in particolare, sui quotidiani rischi che si corrono viaggiando in bici e per richiedere maggiore responsabilità e più corsie riservate al loro transito.
Sebastiano Di Mauro
17 dicembre 2013