Anche nella Milano “all’avanguardia” si muore per malasanità

Un altro caso di malasanità è accaduto alla clinica Humanitas di Rozzano, popoloso centro ad ovest di Milano
Non solo al Sud, ma anche nell’avanzato nord si muore per malasanità. É successo alla Clinica Humanitas di Rozzano nei pressi di Milano. Ad una donna sottoposta a un intervento chirurgico di gastrectomia totale non le sarebbe stato appplicato un sondino, che negli interventi di questo genere ha la funzione di drenare la bile e gli altri acidi dello stomaco per evitare che si accumulino nell’apparato respiratorio.
La donna, malata di tumore, è morta per soffocamento, dopo aver accusato forti dolori al torace e gravi insufficienze respiratorie, che vennero curate con degli antibiotici, tra l’altro non idonei. I fatti risalgono al 2009 ma è emerso solo ora, dopo che il pm di Milano Maurizio Ascione, ha chiesto per il rinvio a giudizio dei quattro medici coinvolti, con l’accusa di concorso in omicidio colposo, con l’aggravante di aver violato le norme dell’arte medica. La richiesta del p.m. Ascione è stata accolta dal gup Andrea Salemme, che ha fissato un udienza preliminare il prossimo 11 ottobre, dove si deciderà un eventuale rinvio a giudizio. La posizione di altri due medici è stata archiviata perchè dalle indagini preliminari è risultato che il loro ruolo nella vicenda è stato marginale.
Secondo le indagini i medici non hanno mai sospettato che la sua sofferenza fosse causata dall’assenza del sondino e non hanno capito, malgrado le tac effettuate, che si trattava di una situazione di emergenza. La direzione sanitaria della clinica Humanitas in una nota riferisce di aver attivata un’indagine interna sul caso, già nel 2009 e chiarisce che a causare il decesso della paziente è stata un’insufficienza respiratoria acuta, legata ad una complicanza. Inoltre la clinica dice di essere “vicino alla famiglia e pronto a fornire all’Autorità giudiziaria tutti gli approfondimenti che risultassero necessari”.
di Sebastiano Di Mauro
29 settembre 2011