Accordo tra Comune Milano e Casa della Carità per l’uso dei fondi Europei a favore dei più deboli
Il Comune di Milano ha sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo d’intesa con la Fondazione Casa della Carità, guidata da don Virginio Colmegna, allo scopo di intercettare i finanziamenti e le risorse messe a disposizione dall’Unione europea per favorire la formazione, il contrasto all’emarginazione sociale e l’inserimento nel mercato del lavoro delle persone più deboli in un momento di crisi.
L’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Ricerca e Università Cristina Tajani, nella circostanza ha dichiarato: “La definizione di questo protocollo permetterà di intercettare nuove risorse economiche per attuare azioni a favore di quelle persone che, più di altre, hanno bisogno di essere accompagnate nel mondo del lavoro attraverso progetti, attività, risorse umane, strutture e organizzazione che ne facilitino l’inserimento”. Aggiungendo: “I nostri centri di formazione comunali hanno maturato un’importante esperienza nelle azioni di orientamento, formazione e politiche attive per la ricerca di lavoro a favore dei cittadini più fragili, che coinvolgono anche le imprese. Vogliamo potenziare questi progetti in grado di generare crescita, occupazione, inclusione sociale e autonomia”.
Don Virginio Colmegna invece ha così commentato: “Si tratta di un accordo importante al quale teniamo molto. È una partnership strategica in un’ottica di innovazione e, se vogliamo, visti i tempi, anche di risparmio sociale. Far in modo che i soggetti più fragili – ha aggiunto il presidente della fondazione voluta dal Cardinal Martini – entrino o rientrino nel mercato del lavoro è un tassello fondamentale dell’operato della Casa della Carità che, fin dalla sua apertura, ha sempre accompagnato i suoi ospiti verso la completa autonomia e la piena cittadinanza. Poter collaborare con il Comune su questa materia proprio ora che il compito si fa, a causa della crisi, sempre più difficile, è una scelta cruciale per la nostra fondazione. In un momento di difficoltà economiche, stiamo portando avanti l’iniziativa estiva ‘Regaliamoci speranza’ e questa firma contribuisce certamente a donarcene una dose aggiuntiva”.
Un accordo che rappresenta al meglio la collaborazione tra pubblico e privato sociale, volta a unire risorse umane, progetti, competenze, esperienze, operatività, spazi e attrezzature. La Fondazione Casa della Carità mette così a disposizione risorse, esperienza e operatività per svolgere azioni formative e di contrasto all’emarginazione sociale in collaborazione con il Centro di Formazione di via Fleming 15, che si occuperà di formazione e avviamento al lavoro.
Il processo parte dalla lettura dei bisogni occupazionali di specifiche persone e delle aziende, per formare le competenze necessarie per un inserimento lavorativo mirato che abbia i presupposti necessari per ottenere un successo formativo. Il Centro di Formazione di via Fleming e la Fondazione Casa della Carità collaboreranno per la partecipazione congiunta a bandi europei e nazionali destinati alle fasce deboli della popolazione, come donne a rischio di emarginazione sociale, over 50, disoccupati e inoccupati, immigrati e, comunque, tutti coloro che avranno compiuto il diciottesimo anno di età.
Il protocollo si pone in continuità con l’azione sinergica svolta da Comune e Casa della Carità presso il Centro di Formazione di via Fleming 15. Un sodalizio proficuo che in appena nove mesi – da settembre 2012 a giugno 2013 – ha permesso la formazione di 1.360 persone deboli: 373 donne (27%) e 987 uomini (73%).
Sono stati erogati 45 corsi: il 42% su commessa, organizzati su richiesta delle aziende che richiedono personale per specifiche mansioni (688 richieste); l’11% di italiano per stranieri (178 richieste); il 12% in area ristorazione (200 richieste); il 10% di elettricista (163 richieste), il restante 25% di corsi vari. Negli ultimi quattro anni, il 46% delle persone che hanno frequentato i corsi sono stati assunti con varie tipologie contrattuali.
Redazione Milano
11 agosto 201