Siria, la Farnesina: ‘Quirico è vivo, c’è stato un contatto’
Il giornalista de La Stampa, Domenico Quirico, è vivo. Ad affermarlo il ministro degli Esteri, Emma Bonino, che ha parlato di un breve contatto con il reporter scomparso da circa due mesi. Ricordiamo che non si avevano sue notizie dallo scorso 9 aprile. La Bonino ha aggiunto che il giornalista dovrebbe trovarsi nella zona di Qusayr, la città siriana assediata da giorni dalle forze fedeli ad Assad e che comunque: «La situazione è molto delicata, stiamo verificando».
In una nota la Farnesina ha poi precisato che bisogna mantenere il massimo riserbo sulla situazione: «In questa fase particolarmente delicata si fa appello al senso di responsabilità degli organi di informazione nel divulgare notizie provenienti da fonti non verificate e nel mantenere la linea di riserbo necessaria per favorire l’esito positivo del caso».
Il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, via Twitter ha confermato la notizia ed ha aggiunto ulteriori particolari: «Quirico è vivo e oggi ha parlato con la moglie. E’ ancora in Siria , speriamo di riabbracciarlo presto. Tutto quello che sappiamo è che sta bene e che è vivo». Sul sito de La Stampa Calabresi ha poi scritto: «Ha raccontato alla moglie che sta bene ed è ancora in Siria, sarà lui, quando tornerà a casa, a raccontarci cosa e successo e dove e stato tenuto».
Chirico avrebbe quindi chiamato a casa e sarebbe riuscito a parlare per qualche minuto con la moglie, ciò era stato precedentemente confermato anche dalla Farnesina: «C’è stato un brevissimo contatto tra Quirico e la sua famiglia».
Proprio oggi le figlie del reporter avevano lanciato un appello sul web, proprio sul sito de La Stampa, nel quale avevano affermato: «Siamo le figlie di Domenico Quirico, il giornalista inviato del quotidiano ‘La Stampa’ scomparso in Siria da 50 giorni. Nostro padre è nel vostro paese per raccontare all’Italia il dramma della Siria e del popolo siriano. Chiunque sappia qualcosa si rivolga alle autorità italiane».
Ora non resta che trovare l’esatta posizione di Quirico e sperare che le diverse fazioni che si contendo quell’area collaborino con le autorità italiane.
Enrico Ferdinandi
(Twitter @FerdinandiE)
6 giugno 2013