Quando l’intelligenza NAO entra in oncologia pediatrica
È aprile del 2017 quando l’Unità Operativa Pediatria Pession del Policlinico Sant’Orsola di Bologna viene dotata di un Nao, elemento robotico umanoide, donato dalla fondazione Golinelli. Sono passati 2 anni e il robot ha lavorato con i piccoli pazienti della pediatria oncologica regalando momenti di serenità e sorrisi.
Marino, omonimo del fondatore della fondazione Golinelli, è un robot di generazione NAO prodotto dalla francese Aldebaran Robotics, programmabile e open source che si sta imponendo per la sua versatilità e le sue spiccate capacità di interazione con gli umani; rappresenta la robotica di servizio che consente l’assistenza di bambini, anziani e disabili. Il robot, grazie alla sua statura e le sue sembianze è ben accolto da tutti i bambini che lo considerano un amico di giochi.
Dalla sua presentazione al pubblico mondiale nel 2006, il robot NAO ha sviluppato una vasta gamma di possibili utilizzazioni e in base alla sua programmabilità spazia dall’uso come robot di compagnia, all’ amico di giochi, all’assistenza ai malati.
Nao è uno strumento versatile, poco invasivo ma abbastanza vicino alla dimensione relazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Attuale e in movimento, non invischiato in termini relazionali, nel Policlinico di S. Orsola è diventato l’interlocutore ideale nello studio del riconoscimento delle emozioni in oncologia, progetto incentrato sulla simulazione e riconoscimento di 4 emozioni principali, coinvolgendo e mettendo alla prova il paziente.
L’inserimento di Marino nell’equipe ha consentito ai piccoli pazienti un confronto rassicurante con la modernità rappresentata dalle nuove tecnologie. Anche in ospedale è stato così possibile per i soggetti in età evolutiva avere un’esperienza di normalità e di continuità col mondo fuori dai contesti di cura. L’ingresso del robot in corsia è stato preceduto da una presentazione alla città di Bologna durante la serata “Le stelle di S’Orsola”, in cui le famiglie e i pazienti hanno avuto il primo approccio con il loro amico speciale.
In Italia, seppur è una tecnologia sperimentale, esistono diversi contesti di cura che utilizzano una tecnologia Nao al servizio del paziente come l’ospedale San Raffaele di Milano che impiega il Nao come approccio al diabete infantile o il Salesi di Ancona che si avvale di tale tecnologia nel reparto di spirometria nelle fasi di accompagnamento dei pazienti alla sala operatoria.
Dorella Scarponi
Raffaele Buccolo