Manovra 2025: 30 miliardi tra novità e conferme

Si è concluso ieri in tarda serata il Consiglio dei Ministri riunito per varare il nuovo disegno di legge di bilancio. Manovra che rispetta i tempi e si pone in anticipo riguardo alla tabella di marcia attesa. Questa mattina, il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti si è pronunciato sui passi più incisivi della manovra, mostrandosi soddisfatto per gli obiettivi raggiunti. La premier Giorgia Meloni ha subito commentato: «Come promesso non ci saranno nuove tasse […] un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione».
I numeri
Ieri sera, oltre alla manovra, si è approvato un decreto legge con misure urgenti in materia economica e fiscale e un decreto legislativo per l’intervento atteso in materia di accise. Giorgetti ha illustrato il Documento programmatico di bilancio che si prospetta di mantenere nel prossimo triennio una spesa in linea con gli obiettivi di crescita delineati dall’esecutivo. Circa 30 miliardi solo per questo anno, mentre il governo vorrebbe investire 35 miliardi per il 2026 e ben 40 miliardi per il 2027.

Irpef e cuneo fiscale
In termini di spesa, la conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni Irpef costa circa 14 miliardi, con la speranza che dal prossimo anno rimanga contributivo per redditi fino a 20mila euro, per divenire in seguito fiscale con un contestuale aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro; se ciò dovesse funzionare, il governo ridurrebbe l’aliquota intermedia dal 35 al 33%.
Quoziente familiare e Fringe benefit
Si ipotizza l’introduzione di un tetto massimo detraibile, calcolato in base al nucleo familiare che permetterebbe di rivedere la soglia oltre la quale scattano gli sconti fiscali al 19%. Restato sottointese le misure di estensione alle autonome della contribuzione per donne lavoratrici con due o più figli.
Per le aziende, la soglia di esenzione dei fringe benefit sale a 2mila euro per i lavoratori con figli a carico e a mille euro per gli altri.
Ministeri ed enti pubblici
Se da un lato è previsto un taglio del 5% delle risorse destinate ai ministeri, resosi necessario per il varo della manovra; dall’altro lato il dicastero della Difesa dovrà aspettarsi un potenziamento degli investimenti nel settore sotto il suo controllo. Gli enti pubblici e i comuni rimangono al momento immuni da questi tagli.
Pensioni e Sanità
Il ministro della Salute Schillaci si è visto fiducioso, la manovra infatti non prevede alcun taglio in merito, anzi si prospetta la possibilità di un aumento fino a 3 miliardi di euro rispetto ai 5 già stanziati con la precedente manovra.
Le pensioni, tema sempre molto caldo, al momento non si toccano; si continua a lavorare al fine di aggiustare le quote in base all’inflazione, tuttavia, nessuna riforma strutturale sembra essere in cantiere.

Contratti P.A. e accise
Il rinnovo dei contratti pubblici per il triennio 2025/2027 si farà, lo conferma Giorgetti che ha anche richiesto un decreto legislativo di revisione delle disposizioni in materia per quanto riguarda l’annosa questione delle accise. L’obiettivo è quello di superare l’attuale sistema di calcolo basato sull’acconto storico, passando a un calcolo mensile rapportato al fatturato dei consumatori mese per mese.
La Commissione europea ha ricevuto il documento, quello che ancora manca è invece il piano strutturale di bilancio a medio termine che, si spera, non tarderà ad arrivare.