UE-Serbia: dall’accordo sul litio al rispetto del rule of law
Lo scorso mese, durante il summit di Belgrado sulle materie prime, è emersa l’intenzione dell’Unione Europea di instaurare un accordo sul litio con la Serbia.
Accordi di questo genere erano già stati conclusi a partire dal 2021, ma il caso serbo merita particolare attenzione, per due motivi: potrebbe essere cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità energetica entro il 2050; potrebbe essere la chiave per un ulteriore consolidamento della democrazia nei Balcani.
L’Ue e la miniera serba di Jadar
Il 19 luglio scorso, nella capitale serba, si è tenuto un importante vertice sul tema delle materie prime, dove hanno presenziato diverse figure: il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il vice-presidente slovacco della Commissione Europea Maros Sefcovic, il presidente serbo Alexandar Vucic, oltre che i rappresentanti di Mercedes-Benz e Stellantis.
Dal summit sarebbe emersa l’intenzione dell’Ue di stipulare un accordo con una delle patrie del cosiddetto oro bianco, la Serbia.
Quest’ultima ospita infatti il giacimento di Jadar, uno dei più grandi depositi di litio al mondo.
L’obiettivo del “climate-neutral”
In Serbia sono presenti 200 milioni di tonnellate di litio, che potrebbero soddisfare il 10% della domanda globale e consentirebbero la realizzazione di oltre 1 milione di veicoli elettrici all’anno.
È evidente come il lito sia un materiale di vitale importanza per la transizione verso fonti di energia e tecnologie sostenibili, obiettivo che l’Ue intende raggiungere entro il 2050.
Per questo motivo, gli accordi europei sul litio sono iniziati già nel 2021, coinvolgendo ben 14 paesi, tra cui Argentina, Norvegia e Zambia.
La Serbia e l’Unione Europea
Nei Balcani molti stati sono candidati alla membership Ue, come la Serbia, che però presenta una situazione peculiare. Il paese dovrebbe infatti allinearsi alla politica di sicurezza del blocco, ma non lo fa in alcuni casi, ad esempio in materia di sanzioni alla Russia. In più, starebbe approfondendo i propri rapporti con la Cina.
La partnership sul litio potrebbe tuttavia rappresentare una chiave di volta per un avvicinamento all’Unione Europea. L’Ue infatti potrebbe sfruttare l’accordo per stringere un rapporto più stretto con Belgrado e rafforzare il quadro normativo di rule of law starebbe tentando di sfruttarla per riuscire ad influenzare la Serbia, guidandola verso l’istituzione di un quadro normativo più rispettoso del rule of law.