Fondazione Zeffirelli | Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo (Complesso Barocco di San Firenze)

È la realizzazione di un sogno di portata rinascimentale. Con questo colpo di timone Firenze, grazie alla lungimiranza di Franco Zeffirelli, sottolinea una volta di più la propria vocazione di faro per l’arte nel mondo. Francesco Ermini Polacci condirettore della Fondazione e il Vice presidente Pippo Corsi Zeffirelli, hanno presentato alla Città e al mondo questo gioiello, accolti dal caloroso benvenuto del Sindaco Dario Nardella, e dalla sua Vice Cristina Giachi. A corollario di questo primo momento alcuni brani del Conservatorio Luigi Cherubini e Ag.Mus.Firenze, un assaggio della loro missione.
In questa nostra Italia martoriata da una scuola avvilita, la considerazione del patrimonio artistico si deve appunto all’amore e alla passione dei singoli cittadini che tocca il diapason quando entra il sintonia con le Istituzioni. Il varo della Fondazione Zeffirelli è un toccasana e una sferzata di energia per chi crede nei valori e nel potere della cultura.
Già il potere della cultura, che permette il fiorire di qualunque attività oltre a migliorare il sistema di vita. In questi ultimi anni ho avuto la fortuna di conoscere menti illuminate che hanno fatto dell’arte e dei saperi motore d’impresa.
Parlo di Andrea Margaritelli che ha portato Listone Giordano nel mondo grazie a scelte coraggiose la cui vitalità si deve ad un humus culturale ricchissimo, Valentino Mercati che si è inventato Aboca, ancora il fiorentinissimo, nonostante il cognome, Eugenio Alphandery o Francesco Casoli che con gli stessi presupposti ha fatto davvero volare Elica; italiani nel profondo, questi i capitani d’industria che sanno coniugare i saperi del passato con l’innovazione.
Artisti e Committenti, gli uni per gli altri senza i quali non esisterebbero o almeno non ne sarebbe venuta alla luce l’esistenza. Sento spesso invocare il mecenatismo, ma c’è qualcosa di più, di più sentito e di più vero, c’è il testimone raccolto dai nostri illustri avi.
Nel corso dei secoli dall’imperatore Augusto a Lorenzo il Magnifico, da Mastarna al Re Sole , da Papa Sisto a Papa Woytila tutti sono stati grandiosi committenti, hanno cioè fatto dell’arte il proprio sistema di vita, e come sottolinea E. H. Gombrich fonte primaria di comunicazione e d’immagine.
Il complesso barocco di San Firenze si è spalancato in occasione dell’anteprima ed è stato un attimo immergersi nell’atmosfera sapientemente evocata da un allestimento straordinario. Scene costumi schizzi maquette, una biblioteca di migliaia di volumi comunque consultati per arrivare a realizzare le idee che man mano si affacciavano alla mente del Maestro.
Il mondo di Franco Zeffirelli, ricco di stimoli, un mondo che ora condiviso con il visitatore coinvolgendolo totalmente. Entriamo allora accompagnati dalle parole di Franco Zeffirelli, una sorta di manifesto per renderci più consapevoli della magnifica realtà da cui siamo circondati: “Firenze è un dono di Dio e della Storia. Dovete esserne consapevoli e non dimenticarlo mai”.
Anni di indefesso lavoro tra Ministero e la Commissione cultura del parlamento Europeo, un equipe determinata capitanata da Massimo Zeffirelli che ha fatto di questo che era un sogno un progetto condiviso con la Città e con tutti noi, e ora è questo lo sfolgorante risultato.
Qui, nel cuore di Firenze, colmando il vuoto del Palazzo una volta destinato al Tribunale, verranno sviluppate attività formative, archivistiche, librarie, museali ed espositive. Un programma ambiziosissimo e già condiviso e comunicato nelle sue prossime tappe.
Sfilano le sale didattiche, i saloni espositivi, il museo con i cimeli del Maestro, l’auditorium nell’ex oratorio barocco, la biblioteca, l’Archivio del Maestro. La meraviglia ben visibile sul viso dei visitatori, da Maria Federica Giuliani, presidente della Commissione Cultura a Cristina Acidini presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Stefano Casciu Responsabile del Polo Museale, davvero impossibile nominarli tutti.
Il percorso ha toccato il diapason con “la sopresa” . Così Cecilia Sandroni, anima dell’evento con Annamaria Barbato Ricci, ha presentato agli astanti ” l’Inferno” di Franco Zeffirelli il cortometraggio realizzato da Giuseppe Pisciotto Zeffirelli. E dulcis in fundo, è il caso di dirlo, la terrazza con la sala da tè e ristorante guidato da due signore, madre e figlia, che hanno tutti i numeri per farne un luogo cult: “Per Non Dormire”, Annamaria Tassani e Ludovica Santedicola.
La Fondazione Zeffirelli si apre ufficialmente il prossimo 31 luglio con programma interessantissimo, è già operativo.