Action Painting a Paestum
La mostra “action painting rito & arte nelle tombe dipinte di Paestum” a cura di Marino Niola e Gabriel Zuchtriegel sarà visitabile dal 2 giugno al 31 dicembre.
Per il 2017 il Parco Archeologico di Paestum ha organizzato programma ricco di iniziative che concorreranno a rendere ogni visita un’esperienza diversa e scoprire in modo sempre nuovo il sito.
Il Parco Archeologico di Paestum, iscritto dal 1998 nella lista del patrimonio mondiale UNESCO, dal 2014 è un complesso museale autonomo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
La Mission è conservare, studiare, comunicare e gestire un patrimonio di monumenti e collezioni unico al mondo.
Il Parco Archeologico di Paestum si sostiene grazie ai propri introiti e finanziamenti pubblici. Per particolari progetti e investimenti importanti si avvale inoltre di finanziamenti europei, donazioni e sponsorizzazioni.
Il Parco comprende i templi ed il museo. Dei templi fanno parte: la Basilica o tempio di Hera, che è il più antico dei tre grandi edifici, appartiene alla prima generazione dei grandi templi in pietra, iniziato intorno al 560 a.C. Di questo periodo cruciale per la formazione dell’architettura greca, è l’unico tempio greco che si è conservato così bene. Il Tempio di Atena o di Cerere, è l’unico tempio di cui sappiamo con certezza a quale divinità fosse dedicato: Atena, la dea dell’artigianato e della guerra. Infine il tempio di Nettuno che il più grande tempio di Paestum e quello meglio conservato. Realizzato verso la metà del V sec. a.C., rappresenta la declinazione classica dell’architettura templare greca. Nello stesso periodo a Olimpia, in Grecia, si costruiva il grande tempio di Zeus, che però è conservato meno bene di questo.
Marino Niola afferma: ‘La mostra Action Painting restituisce l’oggetto d’arte al suo flusso dinamico. All’insieme delle esperienze, gesti, azioni, intenzioni, emozioni, rappresentazioni che sono alla base di quel che noi chiamiamo opera. E che non può essere isolata dal processo vitale della sua genesi, che è un processo per definizione non-finito. Il che è ancor più vero quando siamo di fronte a un rituale, cioè a una forma di arte in movimento, un teatro sociale in continua trasformazione un living theater di cui l’immagine, il dipinto sono solo una sequenza parziale. L’accostamento di action e di painting vuole invece estendere lo spazio dell’opera fino a far entrare anche noi nella catena di quei simboli, significati, sentimenti, accadimenti trasformando il nostro stesso ruolo. Da semplici spettatori, o visitatori, a interpreti e coautori. Nello stesso tempo dentro e fuori la rappresentazione, intesa come trama vivente della storia’.
Gabriel Zuchtriegel, curatore con Marino Niola della mostra e del catalogo commenta: ‘Il Parco Archeologico di Paestum conferma così il suo corso verso una sempre maggiore collaborazione con la ricerca italiana e internazionale, in continuità con l’operato degli ultimi decenni. Hanno contribuito, oltre alla Soprintendenza di Salerno e l’Università Suor Orsola Benincasa, studiosi e laboratori dalle Università di Lecce, Cambridge, Melbourne, Bologna, dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi, del Centro Jean Bérard di Napoli…e non posso non citare con orgoglio la collaborazione di un grande archeologo e maestro come Mario Torelli, che nel catalogo si interroga sul fenomeno delle tombe dipinte’.