La teoria dei sogni
“Ci è rimasto soltanto Dio”…
Queste sono alcune parole del vertiginoso e dolorante racconto di un bambino Siriano, affranto dall’aver perso ogni cosa intorno a se; un tetto sulla testa, la sua scuola, i suoi amici, i suoi affetti, il suo futuro.
Sono decisamente rimasto scosso dal volto segnato dalla privazione e dalla povertà che assale l’animo umano in contesti dove la guerra diviene una costante nella vita delle persone che abitano quei luoghi.
E quel bambino , cosi vivido e fermo nelle sue parole , si è visto strappar via quello che ci rende vivi: i suoi sogni.
E come in contesti cruenti, così lontani e allo stesso tempo cosi alla portata di mano in un click, altri conflitti molto più vicini e nascosti si mimetizzano in mura domestiche, si muovono silenziosi tra la vie delle nostre città. Anche qui, a volte, i sogni svaniscono.
Ma siamo qui, caro lettore, non per stilare un compendio che porti la nostra attenzione sulle tragedie quotidiane, ma su come invece, sforzo e duro lavoro, ci danno la possibilità di riconquistare i sogni perduti, riempiendo i nostri cassetti.
Se ci facessimo la domanda: “Che cosa ha mosso il mondo nella sua storia nel compiere strabilianti azioni?”
Le passioni. Le passioni di ogni persona che ha vissuto in questa terra, se pur al suo sbocciare, l’opinione comune ha affiliato appellativi come folli, assurde, ridicole, futili; proprio quelle passioni, quella tenacia nel proseguire con determinazioni e audacia, alla fine, dimostrarono come i sogni possono diventare realtà.
I sogni
Ma come sono fatti i sogni? Di che colore sono?
I sogni possono avere forme, dimensioni e profumi differenti. Ricordo l’energia dei miei sogni quando ero piccino, ricordo le rotelle della prima bici; ricordo l’odore della vernice della staccionata, ricordo la luce in una certa ora sul bagnasciuga.
I miei sogni, ad esempio, erano legati a ciò che scorgevo dalla finestra della mia camera, accanto ai giocattoli che mi facevano compagnia durante le giornate; erano ispirati dagli incontri e le interazioni di chiacchiere e prospettive di chissà quale avventura.
I sogni sono il motore e senza di esse saremmo come una distesa sterile. La cosa bella dei sogni è che non hanno confini; sognando superiamo ogni limite e catena liberando l’immaginazione di creare ciò che desideriamo si avveri, una infinità di possibilità al quale possiamo attingere, smontare, rimodellare, collegare, condividere.
I sogni sono tenaci, tornano sempre. Per quanto il fato possa atterrirli, quel peso non sarà mai cosi greve su di essi, poiché essi hanno la consistenza dell’aria, librano nel cielo non appena un raggio di sole li tocca teneramente.
Può succedere che quello che abbiamo sognato non accada proprio come ci aspettavamo, oppure che la realtà sia al di sopra di ogni nostra ambizione. Quello che conta che in cuor nostro, rimanga accesso quel focolare, quel seme pronto ad accogliere le sfide.
Può accadere che quando cresciamo, i sogni abbiamo meno intensità, viaggino ad una velocità più lieve, ma non vuol dire che non possiamo riprendere quota.
Basta un colpo di reni, fiutare la strada e riprendere la rotta su mete sconosciute e impreviste. Si scoprono nuove strade, sorprendendoci e farci evadere dalle nostre prigioni.
Bisogna abbandonare a volte
Abbandonare e modellare le nostre passioni con rigore e rispetto. La vita è fatta di occasioni, ma non sempre le migliori occasioni ci arrivano in una scotola con un fiocco ad adornarla.
Ricordandoci che sono proprio in quelle pieghe, le pieghe dei cambiamenti, che possiamo trovare le nostre opportunità migliori.
I sogni sono condivisibili. Coloro che hanno creduto e realizzato i loro sogni hanno sempre avuto accanto qualcuno che ha creduto in loro, che li ha sostenuti, confortati, motivati. Cosi da accrescere il loro potenziale e la fiducia verso se stessi e verso un futuro più roseo.
I sogni sono inesauribili. Ispirano generazioni e generazioni a non guardare in basso, ma a volare alto.
Volate alto.