Andare Oltre il vernissage di Vittorio Contrada al Castel dell’Ovo
Vittorio Contrada torna a Napoli con il vernissage ‘Andare Oltre’ a cura di Daniela Ricci, dal 31 maggio al 25 giugno al Castel dell’Ovo, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e con il Patrocinio Morale dell’Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Sociali della Regione Campania.
Contrada in mostra a distanza di tre anni dall’ultima personale ‘La via della Catarsi’ nella quale l’obiettivo era la liberazione dall’esistenza umana di tutto ciò che appesantisce, ammalandola.
Nel vernissage 100 opere esposte con il Leit-motiv della figura femminile, essenza e messaggera di vita posta nel concetto del viaggio esistenziale, dove l’artista vuole interrogarsi su temi di palpitante attualità come l’emigrazione, il vagare dei popoli, la dignità, i valori, la natura violentata, la scienza incontrollata, il malessere dell’uomo contemporaneo, i diritti dell’uomo, compresi quelli di continuare a sognare.
Vittorio Contrada nasce a Tripoli in Libia nel 1937, da sempre appassionato di pittura, dopo varie esperienze formative, all’età di venticinque anni inizia a frequentare diversi ateliers di artisti campani e a collezionare dipinti di Radames Toma, Asturi, Placido ed altri.
Pittore autodidatta, Contrada comincia a dipingere spinto dall’urgente necessità di esprimere le proprie emozioni attraverso il mezzo pittorico, vivendo l’attività artistica come un’esperienza intima e personale.
Solo alla metà degli anni ’70, sollecitato da più persone, comincia ad esporre al pubblico le sue opere. Dal 1975 al 1980, durante un quinquennio di febbrile attività produttiva, Contrada partecipa a numerosissime rassegne d’arte contemporanea e a varie mostre, fino a diventare uno dei pittori emergenti più attivi nel panorama artistico napoletano di quegli anni. Tra le personali napoletane dell’artista sono da citare almeno due mostre, per le quali riscuote un notevole successo di pubblico e critica: l’esposizione del 1977 al Maschio Angioino, dove la sua opera è presentata dal critico Bruno Lucrezi, e quella del 1978 alle Terme di Agnano con la presentazione del critico Vittorio Amedeo Caravaglios. Inoltre, tra le numerose rassegne alle quali partecipa, dove spesso è premiato, segnaliamo: la I Biennale di Pittura al Chiostro di Santa Chiara; la IX e la X Biennale di Arte Sacra al Santuario del Buon Consiglio in Santa Maria La Bruna e la V Grande Biennale Internazionale d’Arte “Il Galeone d’Oro” all’Hotel Royal di Napoli. In mostra permanente, sempre negli stessi anni, espone opere presso le gallerie La Barcaccia di Napoli e L’Erica di Baia Domitia. Nel 1981 è inserito nella prima edizione del catalogo “Il Mercato Artistico Italiano 1900”, Torino, Edizioni Sistina.
Pittore essenzialmente figurativo, Contrada sfugge a facili definizioni, per la sua pittura si è parlato di neoespressionismo, le sue opere sono state accostate di volta in volta a quelle di Oskar Kokoschka, di Ernst Ludwig Kirchner e di altri ancora; ma, il suo, è un linguaggio pittorico carico di vitalità istintiva, che non scimmiotta alcuno, una pittura personalissima ed originale, quasi viscerale, dove, attraverso l’uso di un colore materico, dato a corpo, denso, quasi plastico crea e sconvolge la forma.
L’obiettivo di Contrada nella sua pittura è quello di creare una pittura che entrasse nell’animo delle persone, facendo un lungo studio sui colori e sulle figure, al fine di colpire l’animo umano.
Negli ultimi anni la sua pittura , il suo codice di femminilizzazione si è trasformato, trasfigurato in un’ascesa senza più sofferenza, in una totale accettazione del bene e del male. Da questo punto parte la necessità di espressione con ‘Andare Oltre’ ampliando lo sguardo sul mondo, sempre in continuo mutamento non sempre positivo.
La tecnologia silenziosa, impalpabile, ingannevole, tossica, ci fa riflettere sul senso delle cose perché generatrice di nuove preoccupazioni e incertezze. Venuti meno i predatori naturali della realtà-illusione, sogno, passione, follia, artificio, l’analisi delle esperienze quotidiane è complicata dalle innumerevoli percezioni sensoriali, a cui siamo sottoposti da parte di un sistema che sviluppa incessanti comunicazioni diversificate in forme e codici. Ecco perché i lavori del Maestro Vittorio Contrada, si presentano come “frammenti” di una società che brucia all’istante ciò che crea.
Laura Scoteroni