Chiara Dynys a Palazzo Citterio

Travolge col suo mare ondoso, meccanico e ciclico il nuovo progetto monografico di Chiara Dynys, Once Again, a cura di Anna Bernardini esposto a Palazzo Citterio, Milano.
Si tratta di una macchina mobile, gigantesca, dalle fredde cromie. È costituita da tre rulli prospettici roteanti, larghi 10 metri che simulano il moto quasi ipnotico delle onde marine, il loro incresparsi per poi frangersi sulla spiaggia con una lunghezza di circa dodici metri.
C’è una matrice teatrale nel gioco illusionistico e ripetitivo del macchinario, attivato da un meccanismo elettrico che governa la circolarità dell’azione e il suo tempo.
Esso rimanda alle macchine teatrali rinascimentali e barocche di cui fu maestro il marchigiano Giacomo Torelli, prima ingegnere navale all’Arsenale di Venezia poi scenografo.
Talmente conosciuto da essere invitato alla corte di Francia nel 1645, dopo che Mazzarino nel 1642 aveva introdotto l’Opera a Parigi.
Chiara Dynys trasferisce in questo lavoro dal sapore a tratti felliniano, il carattere distintivo della sua ricerca. Oltre alla padronanza di diversi materiali, resta la curiosità e la sperimentazione di elementi nuovi e/o di nuove combinazioni senza gerarchie o giudizi precostituiti.
Ad amplificarne la portata suggestiva, acustica e temporale che ha in se l’idea di un eterno che ritorna, c’è l’architettura rigida e monocromatica per la quale è stato concepito: la sala ipogea di Palazzo Citterio.
Dall’ 8 maggio al 7 settembre 2025 infatti, Once Again, realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo, sarà visibile in questo spazio chiamato Stirling di Palazzo Citterio, riaperto al pubblico lo scorso 7 dicembre sotto la direzione di Angelo Crespi.
Palazzo Citterio, immaginato già da Franco Russoli agli inizi degli anni 70 insieme alla sua idea di “Grande Brera”, si pone come luogo “di civiltà e di cittadinanza dove riscoprire le origini della nostra identità di membri della società contemporanea”.
É infatti già considerato un importante polo museale per l’arte moderna e contemporanea, grazie alle collezioni Jesi e Vitali, che comprendono oltre 200 opere di grandi maestri del Novecento. Tra gli artisti esposti figurano Boccioni, Morandi, Modigliani, Carrà, Picasso e Braque insieme a splendide tele del divisionismo lombardo.
In collaborazione con l’Archivio Chiara Dynys, sarà edito da Allemandi un catalogo che documenta il progetto espositivo di Palazzo Citterio, ripercorrendo la poetica dell’artista e la ricerca che ha dato vita agli ambienti storici con un saggio critico di Anna Bernardini, un contributo di Angelo Crespi, Alessandro Castiglioni e Giorgio Verzotti.