Pellizza Pittore da Volpedo al cinema il 4 e 5 febbraio

Solo il 4 e 5 febbraio 2025, gli amanti della pittura divisionista potranno vedere il docufilm Pellizza Pittore da Volpedo, di Francesco Fei con Fabrizio Bentivoglio. Sarà distribuito da Nexo Studios in 200 sale cinematografiche in Italia.
Tanti gli studiosi coinvolti che hanno offerto il loro contributo, come Aurora Scotti.
Fabrizio Bentivoglio ci accompagna in un piccolo ma intenso viaggio tra la natura di Volpedo, paese natale di Pellizza, la sua pittura, il suo studio continuo della luce e il suo pensiero.
Esso nasce da uno sguardo partecipe su natura e società e si traduce con esattezza linguistica nei suoi scritti e con precisione artistica nelle sue opere intrise di narrazione e dal taglio talvolta cinematografico.
Alcune superano poi la rappresentazione verista o divisionista per farsi portatrici delle istanze più progressiste della società a lui contemporanea (Il quarto stato). Altre invece scivolano nel simbolismo.
Molte sono quelle che scorrono davanti ai nostri occhi, grazie anche alla generosità di musei e collezionisti privati che ne hanno consentito le riprese.
La macchina da presa di Fei si posa con delicatezza su immagini di ieri e di oggi a sottolineare la modernità di Pellizza.
Il paese di Volpedo, con le sue luci e le sue ombre fa da sfondo. Per il pittore non è solamente un borgo, ma tutto un mondo dove osservare e cogliere poesia, bellezza, amore e vita autentica. E nella natura circostante, cerca Dio prendendo consapevolezza di essere parte di un ecosistema più grande che dovrebbe far sentire l’uomo più sensibile ed umile.
Il percorso inizia nello studio del pittore piemontese, dove si tolse la vita nel 1907 a soli 39 anni.
Bentivoglio vi entra curioso, osserva quei tubetti, alcuni più vuoti altri più pieni, il tavolo di legno, i fogli, i quadri appesi. Vi campeggiano i ritratti della madre e del padre due piccoli proprietari terrieri. Amarono a tal punto il figlio, unico maschio, da appoggiare e sostenere la sua creatività artistica manifestata fin dalla fanciullezza anziché volerlo nel tracciato genitoriale.
Bentivoglio, attraverso lettere e scritti del pittore stesso, lo segue appena quindicenne a Brera, dove resta 4 anni, poi a Roma per un anno, a Firenze allievo di Fattori ed infine a Bergamo.
Ma la città, per Pellizza, distrae, ruba le migliori ore del giorno, non permette, aggiunge con una riflessione pirandelliana antilitteram, di essere se stessi.
Torna quindi a Pellizza per il suo bisogno di riflessione e indipendenza. E dipinge rifiutando di farlo su commissione. Vive l’arte in un mondo circoscritto, ma raggiunge risultati a livello internazionale.
Pellizza pittore da Volpedo vi dà la possibilità di incontrare questo pittore conosciuto quasi esclusivamente per Il quarto stato, pittura sociale che aspira all’equità.
Lo splendido quadro simbolo del 900 fu esposto al pubblico per la prima volta alla Quadriennale di Torino nel 1902. Acquistato dalla Gam di Milano con sottoscrizione pubblica nel 1921, fu poi messo nei suoi depositi dal 1922 perché non gradito al regime fascista, ostile a rivendicazioni sindacali.
Oggi è tornato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano.
Non perdete questo appuntamento!
Presentato in anteprima alla scorsa Festa del Cinema di Roma, Pellizza Pittore da Volpedo è stato prodotto da Apnea Film con la partecipazione di METS Percorsi d’Arte. Da anni questa vitale realtà prosegue con la passione, preparazione e coerenza dei suoi membri, l’Avvocato Paolo Tacchini, la dottoressa Chiodini, i galleristi Luigi Maspes e Angelo Enrico, la sua indagine pittorica su l’800 e il primo 900.
Mets ha infatti saputo offrire in questi anni al Castello Visconteo di Novara, mostre imperdibili capaci di inserire Novara nei grandi flussi di turismo.
Insieme alla Gam di Milano allestirà la grande mostra monografica su Pellizza nell’autunno del 2025.
Pellizza Pittore da Volpedo è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, con il contributo delle Gallerie Maspes di Milano e in collaborazione con Sky Arte.