La Festa della Luna. L’amore eterno nella tradizione cinese

Durante l’attesa che condurrà la popolazione cinese ai grandi festeggiamenti previsti per i 75 anni della nascita della Repubblica Popolare Cinese, in tutto il territorio nazionale si preparano gli eventi per commemorare una festività ben più longeva. Nota come la Festa di metà autunno, la Festa della Luna si sviluppa nel corso delle due settimane che da metà settembre volgono verso i primi giorni di ottobre. Evento che, come la maggior parte delle ricorrenze tradizionali nel mondo, affonda le sue radici in antiche e affascinanti leggende.
La festività, strettamente legata al succedersi delle stagioni, si intreccia anche alla filosofia taoista e alla relazione dialettica degli opposti, sintesi dell’armonia di tutte le cose.

L’amore di Houyi e Chang’e
I pilastri del pensiero occidentale risiedono nel mondo greco, suonerà quindi familiare immaginare la luna sentendo menzionare la dea Selene; non sarà così la fanciulla Chang’e. Nonostante concetti universali accomunino civiltà e culture distanti tra loro, vedremo come ben diverse possono essere le strade intraprese per raggiungere narrazioni consimili. Durante il regno dell’Imperatore di Giada, tra gli immortali Houyi e Chang’e nasce un amore destinato ad essere osteggiato dall’invidia dei sudditi dell’Imperatore che deciderà di esiliare gli amanti, togliendo loro l’immortalità e condannandoli a una vita di fatiche. Houyi, costretto a divenire abile arciere per provvedere al sostentamento della coppia, tornerà utile all’Imperatore quando, in difficoltà per il grande rogo, nato dalla fuga degli uccelli a tre gambe, chiederà al suo vecchio suddito di salvare il mondo, lasciando un solo Sole (uccello a tre gambe) vivo.

La ricompensa, una magica pozione in grado di rendere Houyi nuovamente immortale, verrà però assunta da Chang’e che, resa lieve, volerà via fino alla luna, dove rimarrà. Qui, chiederà al Coniglio di Giada, di prepararle una pozione per poter tornare dal suo amato. Houyi, nel frattempo vive sul Sole. I due amanti destinati agli antipodi, divenuti simbolo degli opposti, cercano continuamente di riunirsi e incarnano così l’essenza dello Yin e dello Yang; Chang’e principio femminile e Houyi principio maschile.

Le celebrazioni
Nel corso dei secoli, i festeggiamenti si sono modificati pur lasciando invariati alcuni aspetti. Tipico durante questi giorni è, ad esempio, il lancio di colorate lanterne destinate a raggiungere Chang’e che viene onorata con l’accensione di incensi e danze. Celebre tra queste ultime, la Danza del leone che insieme a quella del drago è tra le più caratteristiche del mondo cinese. Abili danzatori, alle volte artisti marziali, irradiano di vita grandi e lunghi costumi da bestia, in un sinuoso ballo accompagnato da piatti, percussioni e gong.

Infine, non bisogna dimenticare le torte lunari che, anche se non permetteranno di fare spola dalla luna al sole, restano i dolci tipici di questa antica tradizione. Con un impasto di anko, realizzato con i semi di azuki, o con una pasta di semi di loto, la torta contiene spesso tuorli marinati d’anatra e il suo ripieno varia su base regionale. A Pechino, il ripieno è spesso realizzato con fiori di biancospino e di glicine. La sua naturale pastosità rende la torta perfetta da consumare con il tè.

Proteggere la tradizione
Da questo lato del mondo, sentiamo spesso parlare di come si stiano perdendo tradizioni e sapere popolare. In Cina, l’attaccamento agli antichi saperi rimane forte e ciò non è stato di certo un impedimento per il progresso tecnologico di questa potenza mondiale. In un equilibrio sempre più difficile da raggiungere, la Cina ci insegna a non smettere mai di volgere lo sguardo al nostro passato.