Onda Pride, l’orgoglio gay nelle piazze d’Italia

ROMA – L’Onda Pride 2015 si è aperta il 6 giugno con i Pride di Verona, Benevento e Pavia. Il 13 giugno è stata la volta di Roma mentre ieri, 27 giugno, si sono svolte manifestazioni a Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari e Perugia. Come rioprtato nel manifesto redatto dagli organizzatori della rassegna “Il nodo del problema in Italia persiste e sta nelle Istituzioni e nei partiti politici che le compongono: su quel fronte registriamo non solo l’ennesimo ‘nulla di fatto’ ma anche una serie allarmante di aggravanti, tra cui quella di un dibattito pubblico iniettato di superstizione e incompetenza o addirittura l’uso improprio di ruoli istituzionali per condurre battaglie ideologiche ai danni delle persone LGBTQI. Le istituzioni nazionali ancora oggi non sono in grado di mettere in campo risposte legislative convincenti alle rivendicazioni che il nostro movimento esprime e di fatto aumentano la distanza tra una realtà in rapida evoluzione e lo Stato che dovrebbe governarla. Questa dolosa inerzia del legislatore appare tanto più grave ed evidente se messa in relazione ai progressi che si sono registrati sul fronte dei diritti delle persone LGBTQI in sempre più numerosi Paesi europei e nel resto del mondo”. Da qui l’esigenza di portare in piazza i propri ideali e rivendicare il diritto di “gridare forte il nostro orgoglio di essere lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali e eterosessuali che pretendono un Paese più giusto di questo”.
A Milano il corteo è partito da piazza Duca d’Aosta e ha sfilato per le vie del centro. Secondo gli organizzatori hanno partecipato oltre 100mila persone, tra cui il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, gli assessori Carmela Rozza, Pierfrancesco Maran, Pierfancesco Majorino e il vicesindaco, Ada Lucia De Cesaris. Presenti anche l’ex calciatore Alessandro Costacurta e i cantanti Fedez e Mika. Tra le associazioni che hanno aderito ricordiamo Arcigay, Amnesty, Uaar e numerose piccole associazioni per i diritti gay, mentre per i partiti c’erano i circoli del Pd, del M5S, dei Radicali e di Sinistra ecologia libertà.
A Torino, secondo il Coordinamento Torino Pride che ha organizzato la parata, sono scese in strada almeno 70mila persone; 20mila in più dello scorso anno. Il lungo corteo, introdotto dalle musiche della banda della Polizia Locale, ha visto la presenza del sindaco Fassino, del presidente del Consiglio Regionale Mario Laus, del deputato Pd Giorgis e di un nutrito gruppo di assessori e consiglieri. Alla rassegna ha partecipato anche buona parte della Giunta comunale di Moncalieri, sindaco Montagna in testa.
Anche al Pride di Bologna l’adesione è stata massiccia; il corteo – circa 50mila persone – è partito dal Cavaticcio, ha attraversato il centro cittadino per poi giungere in piazza Nettuno. Dopo gli interventi dei politici presenti all’evento, alle 21 si sono esibite la cantante Paola Turci e la rapper Mc Nill. La manifestazione ha ricordato anche 35esimo anniversario della strage di Ustica, a cui il Pride 2015 è collegato. La notte Lgbt si è poi conclusa all’Estragon con il Pride party.
L’onda Pride ha toccato anche Palermo dove, alle 15, il corteo è partito da piazza Marina per arrivare in piazza Verdi. Anche qui l’adesione è stata significativa con 50mila presenze tra cui il sindaco Leoluca Orlando. Molti anche i bambini, donne in gravidanza e trans gender che hanno manifestato ‘l’orgoglio gay’ sfilando a fianco dei molti striscioni esibiti sui 10 carri presenti alla manifestazione. Per quest’anno i sostenitori dell’iniziativa hanno scelto come tema ‘Spazi pubblici/Spazi di Rivolta’, un percorso a tappe che, seguendo 3 percorsi diversi ma uniti nell’intento, è culminato nella parata di ieri pomeriggio.
Grande partecipazione anche in Sardegna; il lungo corteo che ha attraversato le vie della città ha visto la partecipazione di Emergency, Famiglie Arcobaleno, Amnesty e dell’Unione atei e agnostici. Madrina della rassegna Patty Pravo, che in serata si è esibita alla fiera di Cagliari al concerto promosso dall’associazione Emergency di Gino Strada.
Il Pride di Perugia si concluderà questa sera con il concerto della P-Funking Band e l’elezione di Miss Drag Queen 2015. Nel pomeriggio di sabato, di fronte a migliaia di persone, ai Giardini del Frontone si è parlato di matrimonio con la senatrice Monica Cirinnà, ideatrice del disegno di legge sulle unioni civili attualmente in discussione al Senato, con lei Lucia Caponera di Arcilesbica. Quest’oggi, invece, dalle 16.30 si discuterà sul tema delle famiglie omogenitoriali con la partecipazione di Claudio Rossi Marcelli, Giuseppina La Delfa, la professoressa Grilli, Maria Pia Serlupini e Ettore Ciano.
Il nodo del problema in Italia persiste e sta nelle Istituzioni e nei partiti politici che le compongono: su quel fronte registriamo non solo l’ennesimo “nulla di fatto” ma anche una serie allarmante di aggravanti, tra cui quella di un dibattito pubblico iniettato di superstizione e incompetenza o addirittura l’uso improprio di ruoli istituzionali per condurre battaglie ideologiche ai danni delle persone LGBTQI. Le istituzioni nazionali ancora oggi non sono in grado di mettere in campo risposte legislative convincenti alle rivendicazioni che il nostro movimento esprime e di fatto aumentano la distanza tra una realtà in rapida evoluzione e lo Stato che dovrebbe governarla. Questa dolosa inerzia del legislatore appare tanto più grave ed evidente se messa in relazione ai progressi che si sono registrati sul fronte dei diritti delle persone LGBTQI in sempre più numerosi paesi europei e nel resto del mondo.
L’Onda Pride continuerà anche nelle prossime settimane, il 4 luglio sarà la volta di Genova, Foggia e Catania, l’11 luglio a Napoli mentre il 1°agosto la manifestazione coinvolgerà Reggio Calabria.
Davide Lazzini
28 giugno 2015