LAV: diversi capi griffati destinati ai bambini sono contaminati, il Ministero intervenga

La LAV, Lega Anti Vivisezione, ha commissionato una nuova indagine di laboratorio denominata ‘Toxic Fur 2’ dalla quale si è avuta purtroppo conferma della presenza di sostanze tossiche pericolose e possibili agenti cancerogeni nella pelliccia dei capi d’abbigliamento sottoposti ad analisi. Ancor più grave è il fatto che tutti i nuovi campioni analizzati sono destinati a bambini di età inferiore ai 36 mesi.
Forte di questi risultati, la LAV ha rivolto un appello a tutte le aziende di moda: “basta usare pellicce animali! Sono causa di sofferenza per la fauna, l’ambiente e anche un possibile rischio per la salute delle persone, siano lavoratori della filiera produttiva o consumatori finali. Inoltre chiediamo l’immediato intervento del Ministero della Salute”.
Come riportato dalla Lega Antivivisezione sul proprio sito internet (http://www.lav.it/allnews), le aziende di moda coinvolte in ‘Toxic Fur 2’ sono: D&G (cappotto per bambina età 36 mesi con inserto in pelliccia di coniglio); Blumarine Baby (giacca per bambina età 36 mesi con inserto in pelliccia di coniglio); Woolrich (parka per bambino di età 24 mesi con inserto in pelliccia di cane procione).
“I rapporti di prova – prosegue la nota di LAV – sono allarmanti”: il capo D&G risulta infatti contaminato da cromo trivalente e da cromo esavalente, quest’ultimo – sulla base di evidenze sperimentali/epidemiologiche – è stato classificato dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come cancerogeno per l’uomo. Il capo commercializzato da Blumarine Baby presenta elevati valori di cromo trivalente cedibile da sudore e formaldeide che, secondo la IARC, è cancerogena per l’uomo e in particolare causa cancro del nasofaringe (rinofaringe) e leucemia. L’esposizione alla formaldeide è stata inoltre positivamente associata al cancro del seno nasale. Nel prodotto Woolrich analizzato, oltre ad elevati valori di cromo trivalente cedibile da sudore e formaldeide, risulta una contaminazione da nonilfelolo etossilato. Sono state rilevate anche altre sostanze chimiche, come alcuni IPA, Idrocarburi Policiclici Aromatici.
La LAV, “considerati questi preoccupanti risultati di laboratorio” sollecita il Ministero della Salute a: “effettuare una valutazione della pericolosità per la salute dei consumatori (in questo caso bambini di età inferiore ai 36 mesi) in relazione all’uso dei prodotti testati; predisporre un divieto temporaneo cautelativo di esposizione nella rete di vendita dei prodotti in questione e promuovere specifici accertamenti su altri eventualmente ancora in vendita, ai sensi del Codice del Consumo (Decreto Legislativo 206/2005) e a vietare l’uso di pelliccia animale almeno nei prodotti – di abbigliamento e non – destinati ai minori, o comunque ai bambini”.
Davide Lazzini
16 dicembre 2014