“I just don’t like eggs!”, il collezionismo oggi
Il collezionismo è un fenomeno che si può definire, ma che è molto difficile interpretare nella sua vera essenza. Sappiamo come si manifesta, ma che cosa lo muove? Il gusto estetico, il desiderio di possedere, il fascino della bellezza, il valore di mercato, la sensazione di potere che conferisce? O tutte queste cose insieme? A dare risposte hanno provato in tanti e in tutte le epoche, dai filosofi agli economisti, dai sociologi ai critici d’arte, per non dire degli artisti stessi.
Nell’arte contemporanea, in particolare, la ricerca ha assunto un carattere essenziale, arrivando a determinare talvolta la natura stessa dell’opera. In quest’ottica appare interessante segnalare la mostra, aperta al pubblico dal 13 aprile presso la Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, dell’artista e intellettuale americana Andrea Fraser, della quale viene presentata la personale «I just don’t like eggs!» su collezionisti, collezionismo e collezioni. Si tratta della prima manifestazione dedicata da un’istituzione italiana alla ricerca di questa artista, nata nel Montana nel 1965 e attiva a Los Angeles, dove insegna presso il dipartimento d’Arte della University of California.
La retrospettiva, a cura di Andrea Viliani con Vittoria Pavesi, comprende opere che attraversano temporalmente l’intera ricerca dell’artista, dalla fine degli anni ’80 alle produzioni più recenti, tra cui un lavoro inedito, concepito appositamente per la mostra. Fin dal titolo vengono evocati il linguaggio e la mentalità del collezionismo quali espressione di gusto, desiderio, distinzione, categorizzazione, negazione, esclusività ed esercizio della scelta come forma di potere. La Fraser è un’artista tanto radicale quanto coerente, molto influente sulla sua generazione. L’impegno pionieristico nel campo dell’Institutional Critique ha indagato le economie sociali e finanziarie delle organizzazioni, dei settori, dei gruppi e degli individui del mondo della cultura. Incarnando sotto forma di performance i dati generati attraverso la sua ricerca, la sua pratica risulta tanto fisica quanto critica e intellettuale, avvalendosi spesso degli strumenti dell’umorismo, del pathos e dell’analisi e ricorrendo alla messa in scena discorsiva di dibattiti, copioni, dati, con incursioni nei musei che spostano gli standard, i modelli, le regole del sistema dell’arte.
L’approccio sociologico e psicoanalitico dell’artista diventa, così, la lente per interrogare il mondo stesso dell’arte e metterne in luce le contraddizioni, le proiezioni, le volontà. Il contesto della Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, un’istituzione non profit originata da una collezione privata con un focus sulle linee di ricerca, prevalentemente occidentali, dell’arte povera, dell’arte concettuale e del minimal, rappresenta il punto di partenza di una rassegna che ambisce ad analizzare il concetto stesso di arte come merce e le dinamiche stratificate, e spesso contraddittorie, tra artisti e collezionisti.
«I just don’t like eggs!»
Andrea Fraser on collectors, collecting, collections.
Fondazione Antonio Dalle Nogare
Via Rafenstein 19 – Bolzano
dal 13 aprile 2024 al 22 febbraio 2025