Mureşan torna a Roma con la mostra “Doppia ombra”

Ieri è stata ufficialmente lanciata la mostra Doppia ombra dell’artista rumeno Ciprian Mureşan.
L’esposizione durerà fino al 1 maggio, presso l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma. Quest’ultimo è sotto la direzione di Maura Picciau, mentre la mostra è a cura di Pier Paolo Pancotto.
Con una generosa quantità di opere originali, la mostra rappresenta alla perfezione il fil rouge che lega tutta la produzione di Mureşan.
Illustra inoltre le prospettive intraprese dall’arte contemporanea e concettuale.
Mureşan e la rivisitazione dell’arte antica
Realizzata con la collaborazione dell’Accademia di Romania e con il patrocinio dell’Ambasciata, la mostra ospita ben 24 lavori su carta di Mureşan, oltre a 9 opere fotografiche ed una scultura.
Sono presenti anche alcune opere originali (Tintoretto, Botticelli), che hanno ispirato quelle dell’artista contemporaneo.

Questo perché Mureşan dialoga perennemente con l’arte antica, un’interazione che in realtà coinvolge ed influenza tutti noi, nel bene e nel male.
L’artista rumeno si interroga, attraverso le sue opere, sull’ipotesi dell’arte antica come verità anche per il presente.
Le sue creazioni, che impiegano vari media, sono state riconosciute in molti paesi, in cui Mureşan ha tenuto diverse mostre, spingendosi fino alla Biennale di Venezia.
L’esposizione che si sta tenendo a Roma non è certamente la prima, aspetto che evidenzia il forte legame dell’artista con la città.
Le fondamenta storiche
L’arte di Mureşan ha profonde radici storiche. Deriva infatti dalla riproduzione artistica attraverso i libri, una pratica limitata nella Romania comunista di Ceauşescu.

Con le Tesi di luglio del 1971 infatti, il dittatore (ispirandosi al modello nordcoreano-maoista) instaurò una “piccola rivoluzione culturale” coniugata al forte culto della personalità: istituì un indice dei libri e degli autori proibiti, creando un vero e proprio muro con la cultura occidentale.
Tutto, specialmente le scienze umanistiche, venne avvolto dall’ombra dell’ideologia e propaganda comunista, fino alla caduta di Ceauşescu nel 1989.

Verso una nuova arte concettuale
Questo retroscena, insieme all’arte di Bas Jan Ader (l’artista olandese che disegnò per quattro anni sullo stesso pezzo di carta), gettò le basi per la nuova arte concettuale di Mureşan.
Le sue opere sono sviluppate su più strati e tentano di rispondere ad un importante interrogativo teorico: la ripetizione eccessiva di un’immagine può portare ad uno svuotamento di senso della stessa?
Non è questo il solo aspetto che rende la mostra Doppia ombra unica. Verrà infatti impiegata anche la tecnica della camera stenopeica, che sfrutta il meccanismo della camera oscura, per generare immagini capovolte e poco definite.