Un mese esatto dopo le elezioni, domani 4 aprile, il presidente Mattarella darà il via al valzer delle consultazioni per la formazione del nuovo Governo.
La situazione è molto intricata, in Parlamento nessun partito detiene la maggioranza, il che porterà inevitabilmente alla nascita di accordi tra le diverse forze politiche se si vuole evitare il ritorno alle urne.
Al termine di questo primo giro di consultazioni, che si aprirà domani alle 10.30 e terminerà dopo 48 ore, il presidente della Repubblica potrebbe conferire un mandato esplorativo o già pieno a uno dei leader, nel caso in cui avesse il sostegno di una maggioranza parlamentare; più probabilmente sarà necessaria una seconda fase di consultazioni nei giorni successivi.
Le due forze politiche, che alla luce dei risultati elettorali ottenuti, detengono un ruolo da protagoniste in questa fase politica sono il Movimento 5 stelle e la Lega, i cui leader da tempo si annusano e lanciano messaggi a distanza, non ultimo quello di Salvini per l’abolizione delle sanzioni contro la Russia che trova il placet dei grillini; il controllo dell’immigrazione é un altro dei temi che avvicina le due formazioni.
Queste due compagini, avrebbero già da sole i numeri parlamentari per governare, con l’ipotesi di un Di Maio premier, che è condizione irrinunciabile per il M5s.
Tuttavia il gioco non è così semplice: Salvini, a meno di rompere l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia, deve considerare la posizione degli alleati. Berlusconi, che come la Meloni è disponibile a fare un passo indietro a favore di Salvini premier, vuole però giocare un ruolo attivo in questa partita, come già avvenuto in quella per l’elezione dei presidenti delle Camere.
Proprio la presenza ingombrante di Berlusconi rende, però, difficile per il M5s accettare un’alleanza di governo con il centrodestra e sulla questione ha ribadito oggi il proprio veto. Di Maio propone allora un “contratto” per il Governo, basato su alcuni punti programmatici, così come avvenuto in Germania.
Un modo per superare i veti incrociati potrebbe arrivare dal conferimento dell’incarico di vicepresidente di FI a Tajani, che diventerebbe, così, il diretto interlocutore delle forze politiche in campo e godrebbe di maggiori simpatie anche alla luce del ruolo attualmente ricoperto di presidente del Parlamento europeo.
Molto complessa è anche la situazione in casa Pd dove c’è una spaccatura tra coloro, come il reggente Martina, che vorrebbero restare tra i banchi dell’opposizione e chi sarebbe, invece, pronto a creare una intesa di Governo con le altre forze politiche se il presidente Mattarella chiedesse un gesto di responsabilità.
In questa prima difficile fase di consultazioni è molto probabile che nessun gruppo chieda al presidente il conferimento dell’incarico.
Mattarella punta ad arrivare ad una intesa sui programmi e sulle proposte per il Paese nell’interesse dei cittadini, di cui si fa garante.
Ma vediamo nel dettaglio quale sarà il calendario delle consultazioni:
4 aprile
10.30 presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati
11.30 presidente della Camera, Roberto Fico
12.30 presidente emerito Giorgio Napolitano
16.00 Per le Autonomie
16.45 Gruppo Misto Senato
17.30 Gruppo Misto Camera
18.30 Fratelli d’Italia
5 aprile
10.00 Partito democratico
11.00 Forza Italia
12.00 Lega
16.30 Movimento 5 Stelle.