A Pistoia vince don Biancalani, solo il fascismo viene fischiato
Circa una settimana fa il parroco di Pistoia Massimo Biancalani aveva deciso di portare, a sue spese, in piscina alcuni ragazzi immigrati di origine africana come regalo per il loro servizio come cuochi e camerieri per la Onlus “Amici di Francesco”. Don Massimo ha poi deciso di postare alcune foto della giornata in piscina accompagnate dalla frase «E oggi piscina! Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici», raccogliendo in poche ore numerosissimi insulti a tal punto da far bloccare il profilo per 24 ore. La reazione del leader della Lega Matteo Salvini non si è fatta ovviamente attendere, infatti ha condiviso il post del sacerdote allegando un suo pensiero «Questo Massimo Biancalani prete anti-leghista, anti-fascista e direi anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero! Buon bagnetto». Il prete ha poi denunciato che nella notte le gomme delle bici dei giovani immigrati sono state tagliate.
Successivamente sono arrivate le reazioni anche di altre parti politiche, in particolare dalla sinistra, dalla quale in molti hanno denunciato l’incitamento all’odio razziale. Il comportamento che ha sicuramente suscitato più interesse è stato quello dei militanti di Forza Nuova, i quali hanno affermato che domenica avrebbero partecipato alla celebrazione della messa nella chiesa di Pistoia per “vigilare sull’effettiva dottrina di don Biancalani”. A tal proposito il vescovo si è quindi sentito in dovere di intervenire decidendo di far presiedere la messa al proprio vicario e cercando di riportare uno stato di pace.
Ieri si è dunque svolta la messa nella piccola chiesa di Vicofaro in un clima surreale tra telecamere e uomini delle forze dell’ordine a vigilare sull’eventuale scoppio di agitazioni tra la fazione di Forza Nuova e i militanti antifascisti. Mentre gli esponenti di FN si dirigevano verso la chiesa sono stati accolti da grida ed insulti «Buffoni! Fascisti tornate nelle fogne!». La celebrazione della messa, in una chiesa stracolma grazie a tutti coloro che hanno voluto esprimere solidarietà al parroco, si è svolta in tutta serenità, tanto che Don Biancalani ha stretto la mano anche ai militanti di estrema destra. Il parroco ha anche ricevuto un lunghissimo applauso da tutti, o quasi, i presenti.
La vicenda si è quindi conclusa nel migliore modi, tra i sorrisi della comunità che si è stretta attorno al parroco di Pistoia, colpevole solamente di aver fatto passare una bella giornata ad alcuni ragazzi. Particolarmente triste è però vedere come un semplice gesto di solidarietà sia in grado di far esplodere una catena d’odio che arriva a far pensare ad alcune persone di poter “vigilare” sull’operato di un parroco. Si è dunque andati oltre alla fede religiosa o a quella politica. Si è arrivati addirittura a poter pensare di minacciare fisicamente (poiché questo è un atto di prepotenza gravissimo) un essere umano, in questo caso un parroco, solo perché la pensa in modo diverso da coloro i quali si credono nel giusto.
Probabilmente non sorprende neanche più l’ennesimo caso di razzismo in Italia, tema poi rincarato da chi cerca di sfruttarlo per poter raccogliere ancora più voti sull’odio. Solo poche settimane fa una ragazza italiana di origine africana è stata esclusa a Verona da un concorso canoro solo perché l’organizzatore ha deciso che non poteva partecipare in quanto la gara «È solo per italiani veri».
Per quanto possa sembrare retorico o anacronistico, è indubbio che ci sia un ritorno, ideologicamente parlando, del fascismo e delle sue idee basate sulla violenza, sull’arroganza, sull’odio e sulla discriminazione e questi casi ne sono la dimostrazione. Uno dei compiti della classe politica attuale, quella lontana dalla Lega Nord per lo meno, è quello di impegnarsi proprio per far sì che non si agisca assolutamente in determinati modi dettati dalla violenza, verbale o fisica che sia. Bisognerebbe inoltre ricordarsi che viviamo in una democrazia, fondata sul dialogo e sul rispetto delle idee altrui, almeno quelle che non ledono i diritti degli altri esseri umani, perché come ci ha insegnato Matteotti «Il fascismo non è un’opinione come le altre, è un crimine».