Burioni è stato minacciato dai no vax
«Ho un proiettile con il suo nome pronto in canna» Questo recita il commento di un utente su Facebook riferendosi al dott. Burioni, il medico che si è posto in prima linea nella lotta contro i “no vax”, ovvero tutti coloro che si ostinano ad opporsi contro i vaccini. Il commento, ora rimosso, era scritto sotto un post in cui il dottore esprimeva la propria soddisfazione per l’approvazione della legge che obbliga la vaccinazione dei bambini per l’iscrizione all’asilo nido ed alla materna. Burioni ha risposto «Ricevere minacce di morte è assurdo: negli ultimi 400 anni sfido a trovare altri scienziati minacciati di morte per il solo fatto di sostenere inoppugnabili verità scientifiche accettate come tali dalla comunità medica mondiale. E’ un segno del terribile degrado culturale e della inciviltà diffusa. Dobbiamo combattere per fare vincere la verità e la scienza contro la bugia e la superstizione».
Tempo fa avevo scritto della violenza, per ora fortunatamente solo verbale, che domina la rete ed in particolare i social network, la quale è nuovamente presente nel commento dell’utente riportato. Questa però si lega ad altri vari elementi, come il rapporto che ormai migliaia di utenti hanno instaurato con le bufale (ahimè di fiducia) e con la rete in generale. Ormai diffusissima è la mancanza di fiducia nei confronti di qualsiasi verità o autorità, che siano i mezzi di informazione o la medicina. Si pensa che ci sia sempre un complotto dietro a tutto, anche dietro a chi in realtà lavora per far sì che tutti viviamo meglio, per quanto sia difficile –paradossalmente- da credere. Nella risposta Burioni ha dato un termine cronologico per confrontare i tempi in cui viviamo con il passato: 400 anni prima dei quali, tralasciando il rinascimento, si arriva inesorabilmente al medioevo. Probabilmente è proprio lì che una massa indefinita di persone si sta recando piano piano, almeno in due modi. Da un punto di vista pratico non vaccinandosi si attenta alla propria saluta ed a quella degli altri. Da un punto di vista più ideale, ci si fida più del misterioso, dell’astratto, che del concreto dei numeri e della scienza, perché effettivamente non esiste alcun dato provato dei danni causati dai vaccini, mentre sono sotto gli occhi di tutti i benefici che questi hanno apportato. Relativamente alla questione vaccini si possono aprire poi numerosi dibattiti, come sulla funzionalità di internet o sul significato di democrazia. Lo stesso Evan Williams, fondatore di twitter ha dichiarato «Internet non funziona più. Un tempo pensavo che, se avessimo dato a tutti la possibilità di esprimersi liberamente e scambiarsi idee e informazioni, il mondo sarebbe diventato automaticamente un posto migliore. Mi sbagliavo» riferendosi al bullismo virtuale ed alla circolazione di fake news. Va però osservato che internet è solamente l’espressione della realtà umana, con tutte le sue sfaccettature ed imperfezioni. Pertanto dargli tutta la colpa non mi pare una visione corretta. C’è chi invece ha abbracciato il discorso della democrazia e delle libertà di scelta, ma andrebbe fatto notare che la libertà di pensiero e di azione, diritto intoccabile, non giustifica chi lede la salute altrui, in nessun modo possibile. Più che puntare sulla circolazione di notizie false e prendersela con i social network, i quali necessitano comunque di un lavoro di controllo ormai inevitabile, bisogna ripartire dalle persone stesse, riavvicinarle al buon senso, ovvero risollevarle, riprendendo le parole di Burioni, dal terribile degrado culturale e dalla inciviltà diffusa.