Terremoto in centro Italia, nuova scossa 6.5 vicino a Norcia
La terra non smette di tremare nei territori già duramente colpiti dallo sciame sismico che dal 24 agosto scorso sta flagellando il centro Italia. Poche ore fa, alle 7:40, una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha messo ulteriore apprensione nella popolazione, provocando danni ingenti e crolli nelle zone più vicine all’epicentro. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la scossa si è verificata tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno, a 7 km da Castelsantangelo Sul Nera, 5 km da Norcia e 17 km da Arquata del Tronto.
Stando alle informazioni che provengono dalle zone colpite, non ci sarebbero vittime ma una decina di persone, alcune in modo grave, sarebbero comunque rimaste ferite; le scosse dei giorni scorsi hanno costretto la popolazione ad abbandonare i luoghi di residenza e come ha osservato Paolo Messina del Cnr Igag, l’evacuazione ha certamente evitato un bilancio che avrebbe potuto essere ben più grave.
La scossa delle 7:40 è stata nettamente avvertita in gran parte del Paese, fino oltre confine, in Svizzera e Austria. Stando a un primo commento da parte degli esperti, la faglia sarebbe la stessa che si è attivata a fine agosto scorso e si starebbe muovendo verso nord, come meglio si evince da questa grafica:
Mentre ulteriori repliche si stanno ancora verificando nei territori, gli abitanti che avevano deciso di restare nelle aree già duramente colpite sono adesso in strada nei punti di raccolta, assieme a loro gli uomini della Protezione civile e i Vigili del Fuoco, che stanno lavorando sia per controllare che non vi siano persone rimaste sepolte dai crolli, sia per isolare le aree maggiormente a rischio e impedire ai residenti di tornare nelle case gravemente lesionate a recuperare i loro beni. Diverse unità di rinforzo stanno arrivando da tutto il Paese.
Secondo il Geologo Mario Tozzi, lo sciame sismico in atto è una movimentazione di veri e propri blocchi di Appennino, che cercano un assestamento verso il basso (testimoniato dallo sprofondamento del terreno) e nel loro movimento spaccano la faglia e producono ulteriori segmenti.