Renzi sul filo del bonus malus
Renzi all’appuntamento 2.0 promette più aiuti al “ceto medio” con tagli a tasse, riorganizzazione di Equitalia e bonus diciottenni (ancora posticipato). «Risorse da redditi illeciti all’estero. Referendum? Se perdo vado a casa».
Il premier ha annunciato i punti salienti della legge di stabilità del 2017. Durante la diretta “#Matteorisponde” su Twitter e Facebook Renzi in maniche di camicia con portatile mac in bella mostra, componenti pseudo-pop del suo narrare politico che viene dal marketing, ha elencato le mosse del suo esecutivo. «Dobbiamo andare nella direzione di aiutare ceto medio e famiglie», così Renzi ribadisce quanto già dichiarato due settimane fa con l’annuncio dei tagli a Irpef, bollo auto e fisco.
Fisco – La maggior parte dei punti esposti hanno riguardato temi fiscali. Renzi ha dichiarato che la riduzione delle tasse «verrà realizzata con i soldi ricavati dalla voluntary disclosure 2.0». Ma cos’è? La “collaborazione volontaria” «è uno strumento – si legge dall’Agenzia delle Entrate – che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Amministrazione finanziaria la violazione degli obblighi di monitoraggio». In questo quadro rientrerà pure l’abbassamento delle tasse sulle imprese, una manovra che «sarà fatta» ha assicurato il premier.
Bonus malus – Il Presidente del Consiglio ha anche affrontato la questione sul bonus per gli studenti, quei 500 euro per tutti i cittadini che raggiungono la maggiore età. Tuttavia «per evitare speculazioni arriverà dopo le elezioni amministrative, altrimenti – ha affermato Renzi – diconono che voglio comprarmi i diciottenni». E magari anche dopo il referendum in autunno. Renzi è tornato anche sugli 80 euro, «una mancia solo per ipermilionari come Grillo e Berlusconi» come definita dal premier. «Io – ha aggiunto – gli 80 euro non li prendo, il mio stipendio è di 5mila euro e, se mi permettete, chi dice che gli 80 euro non servono a niente?» la realtà Matteo, la realtà.
Niente panettone per Equitalia – Il passaggio più importante è stato certamente quello su Equitalia, che «non arriva al 2018» secondo Matteo Renzi. Almeno non ci arriva così com’è. L’affermazione arriva nel contesto della decisione di ridimensionare l’agenzia nell’ambito di una riorganizzazione di «tutto il sistema e del rapporto tra cittadino e pubblico amministratore che prevederà un modello sempre più a disposizione e non vessatorio». Il Presidente del Consiglio ha sottolineato la collaborazione in questo senso tra il ministro Padoan, la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Orlandi e il direttore di Equitalia. L’obiettivo del governo sarebbe quello di riorganizzare il sistema delle agenzie attraverso «la rivoluzione digitale: basterà una notifica per ricordare di pagare qualcosa anziché una raccomandata che poi magari non arriva» ha aggiunto Renzi.
Lavoro – Recentemente l’Inps ha pubblicato un nuovo rapporto sulle assunzione che vede calare i contratti indeterminati (- 33,4%), i passaggi da determinato a indeterminato (-31,4%): – 12,9% rispetto al 2015. «Clamorose balle» per Renzi. «Nel giro di dure anni abbiamo recuperato 400mila posti di lavoro – ha sottolineato il premier – Oggi nei dati trimestrali le assunzioni in più, il saldo positivo, è meno grande dello scorso anno. Non è che sta diminuendo l’occupazione: la crescita prosegue ma siccome gli incentivi sono stati ridotti continua a un ritmo meno forte. Diranno che rallenta l’occupazione ma la crescita continua anche se con incentivi più bassi va meno veloce».
Referendum – Renzi ha avuto modo di affrontare anche il prossimo referendum sulla riforma costituzionale. «Se perdo è ovvio che vado a casa – ha dichiarato – questo vuol dire che contano le idee piuttosto che una poltrona». Gli unici errori sono il “piuttosto che” e la verità della frase. Il Presidente del Consiglio è tornato anche sul dibattito e sulla presa di posizione verso il “no” al referendum dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che aveva definito come “antidemocratico” l’oggetto referendario. «La posizione dell’Anpi mi rende dispiaciuto – ha detto il premier – la stragrande maggioranza dei partigiani mi dice di andare avanti. Oggi – conclude – l’Anpi è un’associazione che dovrebbe rappresentare la grande storia della Resistenza». Prima di finire la diretta sui social, Renzi ha espresso vicinanza Marco Pannella: «un abbraccio speciale a Marco Pannella che è ricoverato. Voglio chiudere così oggi il #Matteorisponde», grazie agli dei.