Brennero, scontri tra manifestanti e polizia
Guerriglia al Brennero
Quella che almeno all’inizio sembrava essere una manifestazione pacifica per dire ‘no’ alle barriere anti-migranti tra Italia e Austria, si è presto trasformata in uno scontro tra dimostranti e forze dell’ordine. Raggiunta la zona vicino ai binari della ferrovia del Brennero in cui sarebbe stato possibile accedere con facilità al punto di controllo austriaco, un nutrito gruppo di persone a volto coperto si è staccato dalla testa del corteo e dopo un lancio di pietre e oggetti metallici ha divelto le transenne ed è entrato in contatto con gli agenti a presidio dell’area. Questi ultimi hanno risposto caricando e lanciando lacrimogeni, riuscendo a disperdere almeno inizialmente i violenti che, dopo essersi riparati in alcune strade interne e tra i vagoni della vicina ferrovia, hanno presto ripreso a lanciare oggetti d’ogni sorta contro le forze dell’ordine. A quel punto la polizia ha fatto avanzare i propri mezzi blindati per chiudere le vie di fuga e con l’ausilio dei propri uomini è riuscita a fermare e portare in caserma alcuni soggetti a volto coperto. Durante gli scontri, i manifestanti hanno sbarrato con dei cassonetti anche il tratto autostradale da e verso l’Austria, danneggiando inoltre mezzi della polizia e ferendo alcuni agenti. Dopo diversi minuti gli addetti sono riusciti a ripristinare la circolazione autostradale, tuttavia quella ferroviaria è rimasta bloccata per 3 circa ore a causa della presenza di un gruppo di manifestanti che – in cambio di un loro ritiro – chiedeva agli agenti la liberazione dei fermati. Ovviamente lo ‘scambio’ non è possibile stando alla legge italiana, che punisce l’aggressione a pubblico ufficiale; si è creata quindi una situazione d’impasse che si è risolta parecchi minuti più tardi, con il progressivo ritiro dei manifestanti e il passaggio del primo treno dal momento del blocco.
Brennero, Sobotka non ha convinto i violenti
«Al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso». Così aveva detto qualche ora fa il neo ministro degli Interni austriaco, Wolfgang Sobotka, per cercare di smorzare i toni dopo la tensione delle ultime settimane legata all’emergenza migranti. «Se l’Italia fa i suoi compiti – aveva aggiunto Sobotka – non ci sarà neanche bisogno dei controlli. Se la Germania può controllare verso l’Austria, non si capisce perché l’Austria non possa fare lo stesso verso l’Italia. Auspico che la Commissione europea ci metta lo stesso impegno per l’emergenza migranti che ha dimostrato per questioni economiche. C’è pieno sostegno dell’Austria per il piano Renzi; dobbiamo infatti creare le infrastrutture e le misure necessarie in Libia e negli altri Paesi di partenza». E’ chiaro che le parole di Sobotka non hanno convinto l’ala violenta dei manifestanti, che si sono presentati al raduno già con l’intenzione di creare il caos, a dimostrarlo il gran numero di pietre e spranghe ritrovate sia negli zaini dei fermati che lungo il percorso dei dimostranti. Ci si domanda – anche alla luce del riavvicinamento istituzionale tra Austria e Italia – se la violenza contro le forze dell’ordine sia stata davvero necessaria e soprattutto utile a favorire una soluzione alla questione migranti.
Il sindaco di Brennero: sono delinquenti
Duro il commento del sindaco di Brennero, Franz Kompatscher: «Sono delinquenti, teppisti, non è gente che manifesta democraticamente. Bisogna reagire, la polizia doveva reagire subito: c’era gente alla stazione con i bastoni in mano. Il Comune aveva chiesto di proibire questa manifestazione, ora la situazione è quella che è: la ferrovia, l’autostrada sono state bloccate. Il Brennero non è adatto per manifestare. I profughi qui sono sempre stati trattati bene. Non si può distruggere un Paese così e non si può manifestare al confine».