Cirinnà: presto ddl sulle adozioni gay

Nonostante le polemiche, il ddl Cirinnà ha superato l’esame del Senato e si appresta ad essere votato anche alla Camera. Saltata l’intesa col M5S, l’appoggio dei verdiniani e l’accordo con Ncd hanno consentito al Partito democratico di far approvare il testo e ottenere una vittoria che, tuttavia, rimane mutilata. L’aggettivo fa riferimento all’articolo 5 del ddl, quello sulla stepchild adoption, osteggiato da Alfano e per questo stralciato – assieme all’obbligo di fedeltà – pur di ottenere un risultato in tempi brevi. Al termine della votazione, il ministro dell’Interno si è detto soddisfatto, arrivando a rivendicare la paternalità di quanto stabilito: «È stato un bel regalo all’Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura e antropologica, credo sia stato un nostro risultato».
La soddisfazione manifestata da Alfano, però, potrebbe avere vita breve perché – oltre all’apertura di un’indagine per abuso d’ufficio nei suoi confronti – sarebbe già in cantiere un nuovo ddl per regolare proprio la stepchild adoption. A riferirlo è stata la senatrice Pd Monica Cirinnà, che ad Agorà ha annunciato: «Un ddl sulle adozioni per le coppie omosessuali è quasi pronto. Verrà incardinato alla Camera, dove i numeri sono sicuri, in modo che arriverà al Senato blindato». La Cirinnà non ha gradito le parole usate da Alfano, «Questo – ha spiegato la senatrice – è un paese arretrato, con discriminazioni profonde, la nostra è una vittoria a metà, manca ancora la parte sulle famiglie. Quella di Alfano non è una svista. Il suo partitino dello zero virgola ha la necessità di ritagliarsi uno spazio politico, rivolgendosi a quella parte dell’Italia ancora arretrata e medievale. Dove vivono Alfano e la Lorenzin? Dicono cose gravissime ma non hanno vinto loro. Ieri ha vinto l’Italia migliore. È che hanno inserito questa cosa vergognosa della cancellazione di obbligo alla fedeltà, ma la toglieremo anche dal matrimonio civile. La verità è che Ncd si è dovuto piegare, perché loro non volevano riconoscere diritti alle coppie omosessuali. Comunque, sapendo che non c’erano i numeri siamo dovuti tornare nelle braccia di Alfano, un alleato di governo scomodo, retrivo, che speriamo presto di non avere più».