Tre miliardi per i profughi. Juncker: “Grazie Italia”

Via libera ai tre miliardi destinati alla Turchia per far fronte all’emergenza profughi, ma le spese siano escluse ai fini del calcolo del deficit dall’inizio della crisi in Libia. Questa è la richiesta dell’Italia nella riunione tenutasi a Bruxelles. Roma “si attende che la Commissione Ue usi un approccio coerente non prendendo in considerazione ai fini del calcolo del deficit l’intero dei costi sostenuti dall’Italia dall’inizio della crisi in Libia”.
Juncker: “Grazie Italia” – Jean-Claude Juncker tende la mano a Matteo Renzi: “La Turchia ha circa 3 milioni di profughi ed è quindi chiaro che i 3 miliardi a favore della Turchia devono essere messi a disposizione – ha detto il presidente della Commissione Europea parlando alla Plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo –. Tutti dobbiamo rispettare i nostri impegni. Anche il governo italiano, nel frattempo, s’è detto disponibile. E’ un fatto positivo che riconosco”. “Dobbiamo aiutare i Paesi vicini alla Siria con solidarietà concreta e questo non vale solo per Turchia, ma anche per Giordania e Libano, che hanno al momento la massima densità di profughi al mondo”, ha aggiunto Juncker. Dopo le tensioni degli ultimi tempi tra Matteo Renzi e il presidente della Commissione europea, è arrivato il ringraziamento all’Italia per l’impegno dimostrato: “Ci tengo a ringraziare gli stati membri, e soprattutto l’Italia, che hanno dato prova di solidarietà”, ha concluso Juncker.
Renzi: “Non permetteremo di morire in mare” – Da Dakan, in Senegal, dove si trova in visita all’università Ukad2, il Premier ha ribadito la volontà dell’Italia a risolvere la questione dell’immigrazione: “Serve una strategia per i prossimi anni e l’Italia farà tutti gli sforzi per salvare i popoli in mare. Siamo onorati di essere umani e il nuovo umanesimo vuol dire non permettere più alle persone di morire in mare. Al tempo stesso – ha aggiunto Renzi – dobbiamo fare qualcosa insieme per dare ai giovani possibilità di lavoro”. Rivolgendosi agli studenti, infatti, il Premier ha sottolineato come l’Unione Europea sia “la più grande innovazione nel mondo politico dopo la seconda guerra mondiale. Ma oggi non è sufficiente avere l’Europa dei padri fondatori. Dobbiamo andare avanti e abbiamo bisogno dei giovani europei. Dobbiamo avere la capacità di prendere dal nostro passato quello che è importante e costruire un’idea di futuro: è possibile un futuro differente”, ha concluso.
Cultura contro il terrorismo – Infine, non è mancata, da parte del primo ministro italiano, una riflessione sul terrorismo a cui bisogna rispondere con la cultura: “Per ogni euro per la sicurezza dobbiamo investire un euro per la cultura. Non dobbiamo rinunciare alla nostra identità e ai nostri valori, e il dialogo fra le culture è l’antidoto migliore contro la barbaria del terrorismo”. E’ necessario, ha insistito il premier, “donare alternative valoriali ai giovani che decidono di uccidere. L’Africa sta affrontando delle sfide relative alla sicurezza importantissime”, ha concluso Matteo Renzi.