Benigni show su Rai1: “Dio ha scritto un comandamento in italiano: non rubare!”

ROMA- È ancora Benigni show su Rai 1. Se non bastasse il 33% di share, registrato ieri,a confermare le doti artistiche e la profondità culturale dell’attore toscano, questa sera chi avesse avuto dei dubbi molto probabilmente si è dovuto ricredere. Quasi dieci milioni di persone ieri sono rimaste incollate allo schermo per ascoltarlo. “Fa impressione essere abbracciati da 10 milioni di persone” – ha detto scherzando- “vorrei ringraziarvi tutto ad uno ad uno, mandarvi una ruota, un mazzo di fiori, che so…80 euro”.
“Forse ho esagerato un po’”con la religione – ha poi chiosato. “La gente oggi mi ha fermato: chi si voleva confessare, chi mi ha chiesto se ero libero per un battesimo, c’è gente che vuole destinarmi l’otto per mille addirittura, un altro mi ha chiesto l’indirizzo della parrocchia o mi ha prenotato per la messa di Natale. Non è un Natale facile quest’anno: in tanti rimangono a casa, altri sono ai domiciliari”.
Ma tra le battute di una serata da godere tutta d’un fiato (la mancanza di pubblicità è cosa rara e spesso-come in questi casi- necessaria) lo spettacolo mostra il suo livello più alto nell’esegesi dei restanti 7 comandamenti (i primi 3 nella diretta di ieri sera). Benigni ha spiegato che alcune cose sono state modificate dalla Chiesa. Ad esempio il comandamento che recita “Non commettere atti impuri” in origine sarebbe stato in realtà “Non commettere adulterio” ed era rivolto agli uomini. “Bisognerebbe fare causa alla Chiesa” – ha detto il premio Oscar scherzando- “per tutte le volte che il prete diceva a me e ai miei compagni di catechismo: non commettere atti impuri, mentre ti guardava fisso negli occhi”. Quel prete ha finito “con il rovinare generazioni di ragazzi, compresa la mia. Non potete immaginare lo sforzo per resistere!”.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato raggiunto quando Benigni parlando della figura della donna ha recitato con occhi vividi e commossi: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”. Una lettura breve ed intensa che ha fermato il tempo per un istante intorno ad un lungo applauso. Del resto la capacità di catturare l’attenzione di Benigni ha pochi rivali: sa alternare momenti di profonda solennità a profanazioni del sacro che sfociano nell’esilarante. “Dio” -dice- ” quando ha scritto il comandamento ‘non rubare’, l’ha pensato, anzi l’ha scritto proprio in Italiano. Quando Mosè gli ha chiesto: ‘Signore ma che c’è scritto qui?’, lui ha risposto…eh lascia stare, vedrai tra un po’ di tempo!”.
Benigni sembra come il buon vino. Passano gli anni ed è sempre più energico. Rimarrà negli annali della televisione il suo breve inno alla felicità verso la fine dello spettacolo: “Ricercatela” – ha detto- “cercatela ora, in questo momento. Ognuno di noi ce l’ha avuta in dotazione. Alcuni l’hanno nascosta talmente bene che adesso non la trovano più. Ma c’è, trovatela!”. Ed in chiusura -con la serietà che sa incarnare- ha salutato il pubblico citando Walt Whitman, ricordando a tutti che in questa vita, la vita che ci dona Dio: “ognuno può contribuire con un verso”.
Luigi Carnevale
17 dicembre 2014