Le prigioni degli innocenti

Dopo 17 anni passati dietro le sbarre con l’accusa di avere ucciso i genitori nel 1988, Martin Tankleff verrà risarcito dallo Stato di New York con 3,375 milioni di dollari
Sono stati 17 anni lunghi e dolenti ma soprattutto ingiusti. Anni passati dietro le sbarre di un prigione che come tante altre spesso di trasforma in una prigione di innocenti, proprio come è successo a Martin H. Tankleff della Contea di Suffolk a Long Island, che ora verrà risarcito dallo stato di New York con ben 3,375 milioni di dollari per essere stato condannato ingiustamente.
Il 7 settembre del 1988, prima di andare a scuola, Tankleff aveva trovato sua madre, Arlene Tankleff, e suo padre, Seymour Tankleff, brutalmente bastonati e accoltellati. Tankleff aveva solo 17 anni. Nel 1990 era stato condannato al carcere a vita da una giuria della Contea di Suffolk sulla base di una confessione che lui non aveva mai firmato – anzi aveva subito respinto. Stando a questa falsa confessione, il padre mentre era in coma aveva detto che a colpire lui e la moglie era stato proprio il figlio Martin.
La sera dell’omicidio, Jerry Steuerman era a casa del suo socio in affari Seymour Tankleff, per una partita a poker. Steuerman era in debito con Seymour di circa 500.000 dollari e subito dopo la morte del socio si era recato in California. Ma Steuerman non è mai stato considerato colpevole dalla polizia. Nemmeno lontanamente.
Nel 2001, Jay Salpeter, un ex detective di New York in pensione aveva ricevuto una lettera da Martin Tankleff in cui il ragazzo aveva sottolineato la sua innocenza. Ma quella lettera era una richiesta di aiuto per riprendersi la libertà “rubata”.
“La prima cosa che ho subito notato è il fatto che la polizia della Contea di Suffolk non ha mai condotto nessuna indagine”, aveva detto Salpeter sottolineando che “se avessero condotto le indagini avrebbero considerato Steuerman come primo sospetto e non Martin”.
E dopo sette anni di lavoro e indagini, Salpeter era riuscito a risalire ad un uomo che aveva poi ammesso di avere portato i due assassini alla casa dei Tankleff proprio la notte dell’omocidio. I due erano stati pagati dal socio Steuerman. Inoltre, il figlio di Steuerman durante il processo aveva ammesso che suo padre gli aveva confessato il delitto. Ma non solo. Salpeter aveva scoperto che il detective James McCready, che aveva seguito il caso all’inizio, era stato pagato per proteggere Steuerman e i suoi due complici.
Martin Tankleff, libero dal 2007, verrà quindi risarcito con 3,375 milioni di dollari. Ma di certo nessuno gli potrà restituire gli anni passati dietro le sbarre.
“Vorrei ringraziare la mia famiglia e i miei amici che sono satati al mio fianco negli ultimi 25 anni”, ha detto Tankleff, sottolineando che “sto aspettando il processo e spero di potermi esprimere su ciò che ha causato la mia ingiusta condanna in modo che questo non accada a nessun altra persona”.
di Valentina Cordero
9 Gennaio 2014