L’Iran attacca Israele: una pioggia di missili annunciata
Nella notte l’Iran ha mantenuto la sua promessa, da tempo ripetuta, attaccando Israele con circa 180 missili balistici, in gran parte intercettati dal sistema Iron Dome. I danni sono stati limitati, pochi i feriti ed è stata rilevata una sola vittima, di origini palestinesi, a Gerico.
Si tratta di un colpo che le autorità israeliane e quelle statunitensi hanno saputo prevedere. Lo dimostra, ad esempio, il fatto che, alle ore 15 di ieri, tutti i bambini siano stati richiamati dall’asilo. Qualcosa stava per accadere e si sapeva.
L’attacco è stato definito “necessario” dalle autorità iraniane, che hanno così voluto vendicare i leader di Hamas e Hezbollah, assassinati negli ultimi mesi, nonché punire Israele per i continui bombardamenti sulla Striscia di Gaza, oltre che i recenti raid su Beirut, in Libano.
A tal proposito, Hezbollah ha dichiarato di avere tutte le risorse necessarie per respingere le Forze di Difesa israeliane (Idf) nel sud del Libano.
La ritorsione iraniana è stata dichiarata conclusa, nelle ultime ore, ma le autorità hanno proseguito con le minacce: in caso di una risposta violenta di Israele, l’Iran userà armi ancora più avanzate, ha affermato il ministro della difesa Aziz Nasirzadeh, colpendo ogni infrastruttura.
Le conseguenze saranno gravi anche per tutti i paesi che interverranno in aiuto a Israele. Gli Stati Uniti, ha affermato Joe Biden, si sono già schierati con Tel Aviv. Sarebbero infatti in corso le consultazioni per programmare una risposta militare.
La reazione delle autorità Israeliane è stata immediata e decisa. Secondo quanto dichiarato da Netanyahu, “L’Iran ha commesso un grosso errore stanotte e lo pagherà”.
Israele ha già provveduto a compiere una serie di scelte. Innanzitutto ha chiuso il proprio spazio aereo, successivamente ha vietato l’ingresso nel paese del Segretario Generale ONU Antonio Guterres, il quale ha immediatamente condannato l’escalation.
Tel Aviv starebbe inoltre preparando una “rappresaglia significativa” contro gli impianti di produzione di petrolio di Teheran, nei prossimi giorni, secondo quanto sostiene il sito di news statunitense Axios.
Il clima generale è più che teso e la guerra di ampiezza regionale, che era tanto temuta, sembra ormai alle porte, forse proprio in corso. Si attendono i prossimi sviluppi, che potrebbero essere decisivi.