Sì unanime della Camera alla proposta di legge sul cyberbullismo
La Camera ha approvato all’unanimità il testo unificato delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Ora il provvedimento passa all’esame del Senato: tra le novità servizi di sostegno psicologico agli studenti. l’obbligo di percorsi rieducativi e l’istituzione della Giornata del Rispetto in ricordo di Willy Monteiro.
Nella giornata di mercoledì la Camera ha dato il via libera al testo unificato delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Con 262 voti a favore, il testo bipartisan passa ora all’esame del Senato. L’approvazione al Parlamento avviene lo stesso giorno (il 6 settembre) dell’anniversario della morte di Willy Monteiro, ucciso tre anni fa nel tentativo di difendere un suo amico e nelle stesse ore in cui a Colleferro, veniva inaugurata la “Piazza Bianca” in suo onore. Sempre in suo ricordo, nel testo unificato viene proposta l’istituzione della Giornata del Rispetto, che ricorrerà il 20 gennaio, data di nascita del ragazzo.
I contenuti: dal servizio di sostegno psicologico al ruolo del dirigente scolastico
Il testo unificato è frutto dell’unione delle tre proposte di legge 536, 891 e 910. Si interviene nello specifico, all’art.1, sulla legge n. 71 del 2017, estendendone il perimetro di applicazione della prevenzione e del contrasto non solo del cyberbullismo, ma anche del bullismo: vengono incrementate risorse indirizzate a campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione oltre all’adozione per ogni istituito scolastico di un codice interno volto al contrasto di questi fenomeni. Da parte delle regioni, è prevista anche l’introduzione nelle scuole di un servizio di sostegno psicologico e di coordinamento pedagogico, oltre all’obbligo per il dirigente scolastico che viene a conoscenza di episodi di bullismo e cyberbullismo, di informare i genitori dei minori coinvolti e di applicare le procedure previste secondo le linee di orientamento ministeriale, promuovendo adeguate iniziative di carattere educativo.
Gli interventi sulla legge minorile
Con l’art. 2 invece si interviene sul regio decreto-legge 1404 del 1934 riguardante la “legge minorile” e la disciplina delle misure coercitive non penali che un tribunale può adottare per i minorenni, inserendo tra i presupposti delle adozioni di tali misure il riferimento a “condotte aggressive, anche in gruppo e per via telematica, lesive per la dignità altrui”. Viene modificato il procedimento per l’adozione delle misure con l’introduzione di un intervento preliminare: si inserisce un percorso di mediazione o un progetto di intervento rieducativo (coinvolgendo anche i genitori del bullo) e riparativo (per la vittima), sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali minorili, all’esito del quale il tribunale può disporre la conclusione del procedimento, la continuazione del progetto o il collocamento del minore in una comunità.
Il ruolo degli istituti scolastici
Centrale è anche il ruolo della scuola: con l’art. 3 si indica una delega legislativa al Governo per l’adozione, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi per prevenire e contrastare il fenomeno: tra questi vi è l’istituzione di un servizio di sostegno psicologico nelle strutture scolastiche e nell’art. 4 si stabilisce che siano apportate le opportune modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti (DPR 249/1988) prevedendo l’impegno della scuola “a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare l’emersione di episodi di bullismo e cyberbullismo, di situazioni di uso o abuso di alcool o di sostanze stupefacenti e di forme di dipendenza”.
Statistiche e monitoraggio
Tra gli altri decreti legislativi indirizzati al contrasto dei due fenomeni, si prevede anche la predisposizione di piattaforme di formazione e monitoraggio, l’implementazione del numero pubblico d’emergenza (114), rilevazioni statistiche, campagne di prevenzione e sensibilizzazione oltre all’obbligo di richiamare nei contratti con i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, le disposizioni civilistiche in materia di responsabilità dei genitori per i danni cagionati dai figli minori e le avvertenze del regolamento europeo in materia di servizi digitali. Prevista anche l’istituzione di un tavolo tecnico, presso il Ministero dell’Istruzione, in cui coinvolgere le associazioni e i provider di internet.
A febbraio 2023, stesso mese in cui veniva presentata una delle proposte di legge in materia, le statistiche provenienti dall’Istituto Superiore di Sanità e dalle università di Torino, Padova e Siena, ci mostravano come il 15% dei ragazzi nel nostro paese è vittima di bullismo e cyberbullismo, con una percentuale del 20% nei ragazzi di 11 anni (1 su 5), che scende al 10% nei ragazzi più grandi. I dati, raccolti nella VI relazione 2022 del Sistema di Sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged children) e che vedono il campione rappresentativo di ragazzi di 11, 13 e 15 anni, ha notato come la “frequenza di atti di bullismo sembrerebbe essere stabile” mentre diverso è il discorso sul cyberbullismo, con un aumento nei giovani di 11 e 13 anni per la diffusione sempre maggiore dei social. Dalle interviste invece condotte dal Moige, il Movimento Italiano Genitori, con l’Istituto Piepoli, su 1316 giovani intervistati, il 54% è stato vittima di atti di bullismo rispetto al 44% nel 2020 mentre per il cyberbullismo, la percentuale si aggira intorno al 30% in confronto al 23% nel 2020. C’è dunque urgente bisogno di una legge che possa intervenire, con efficacia, nei confronti di un fenomeno sempre più preoccupante e che affligge da anni le nuove generazioni.