Russia: la rivolta di Prigozhin

La crisi della leadership russa era già nell’aria da sabato, quando il capo del gruppo militare russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, aveva detto che i suoi 25 mila uomini erano pronti a morire, promettendo di rovesciare la leadership militare Russa. Poi un nuovo messaggio audio:
«coloro che hanno responsabilità militari per il Paese devono essere fermati. L’esercito russo è una bolla scoppiata. Questo non è un colpo di stato militare ma una marcia per la giustizia»
È così che alle prime ore di questa mattina, dal Cremlino è partito l’ordine d’arresto per Prigozhin mentre su Twitter sono stati pubblicati numerosi video che riprendevano dei carri armati per le strade di Rostov, nella Russia meridionale, centro chiave per l’assalto russo all’Ucraina. Alle cinque del mattino, ora italiana, secondo il sito di informazione americano, Global Military Info, i paramilitari avrebbero occupato la zona sud della città. Poco dopo infatti, il leader del gruppo ha annunciato di essere giunto al quartier generale dell’esercito russo a Rostov e di aver preso il controllo dei siti militari, compreso l’aeroporto. Il governatore della Regione, Vasily Golubev, ha tranquillizzato i cittadini chiedendo “di mantenere la calma e di non uscire di casa salvo necessità” mentre Prigozhin scriveva su Telegram: “se qualcuno cercherà di fermarci distruggeremo tutti” e di essere pronto a “marciare su Mosca”. Nelle ore precedenti la Wagner ha preso il controllo dei siti militari di Voronezh, una città a metà strada tra Rostov-on-Don e Mosca. Le autorità locali non hanno commentato ma fonti locali riferiscono di scontri a fuoco contro l’esercito regolare. Il Governatore della regione di Voronezh, Aleksandr Gusev, ha avvertito che circolano molte notizie false e che le forze armate russe stanno attuando “misure operative e di combattimento” nella regione. Mentre il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Dmitry Medvedev ha dichiarato:
«la spaccatura e il tradimento sono la strada verso la tragedia, la catastrofe universale, ma le autorità non lo permetteranno»
Nelle stesse ore, il sindaco di Mosca ha annunciato misure anti-terrorismo per le strade della Capitale. La Piazza Rossa, il mausoleo di Lenin e la necropoli vicino al muro del Cremlino sono state chiuse ai visitatori mentre sono stati cancellati tutti gli eventi pubblici programmati per il fine settimana a Rostov sul Don.
A seguito delle prime notizie provenienti dalla regione di Rostov, il Ministero della Difesa Russo ha rivolto un appello ai mercenari della Wagner affermando che sono stati “tratti con l’inganno nell’avventura militare di Prigozhin”.
Chi è Prigozhin: un’ascesa senza precedenti
Imprenditore e oligarca russo, definito dall’Associated Press “il cuoco di Putin” per il giro d’affari di ristoranti e attività di catering che hanno servito in più occasioni il Presidente Vladimir Putin. È a capo di una rete di società, tre di queste, finite nel mirino dello scandalo che coinvolse le presunte interferenze della Russia, alle elezioni presidenziali del 2016 negli Usa. La storia della sua ascesa è strettamente legata a quella di Putin e al contrario di molti altri oligarchi, con lo scoppio della guerra in Ucraina ha ottenuto un notevole grado di autonomia, soprattutto con il suo gruppo militare Wagner. Prigozhin da tempo critica i vertici militari russi ma non ha mai apertamente criticato il Presidente russo, fino a sabato. Da mesi, i principali esperti si chiedono quale sia il vero rapporto tra i due ma con le ultime dichiarazioni di Putin, che ha definito le azioni della Wagner “un atto di tradimento” tra i due sembra non esserci più alcun legame.
La conferenza stampa di Putin: “non si ripeteranno più gli eventi del 1917”
Intanto questa mattina Putin ha tenuto un discorso alla nazione promettendo che difenderà il popolo “da ogni tradimento interno, da interessi personali e da ambizioni smisurate” e ricordano la “pugnalata alle spalle” del 1917 che “consegnò la vittoria al nemico comune nella Prima Guerra Mondiale” ha dichiarato:
«le persone che adesso combattono sul fronte hanno ricevuto una pugnalata alle spalle. Le azioni che hanno diviso la nostra unità sono infatti il rinnegamento del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi che ora stanno combattendo al fronte.»
Rivolgendosi in seguito a coloro che sono stati coinvolti li ha invitati a “fermare le azioni militari”.
A Kiev continuano gli attacchi. Budanov: “la fragile dittatura di Putin è caduta”
Ma la guerra con l’Ucraina non sembra fermarsi. Nella notte del 23 giugno, la Federazione Russa ha attaccato nuovamente Kiev: un missile ha colpito un grattacielo nel distretto di Solomyan, uccidendo due persone e ferendone otto. Intanto sono arrivati i primi commenti sulla crisi interna russa, da parte del governo ucraino. Per il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov:
«la fragile dittatura di Putin è caduta: hanno cominciato a rosicchiarsi a vicenda per potere e denaro. Ora spetta alle nostre brigate d’assalto liberare l’Ucraina e quei territori che vogliono far parte del nostro potente, invincibile e glorioso paese»
Mentre secondo Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky “le prossime 48 ore definiranno il nuovo status della Russia”.