Manovra 2023: tutte le misure varate dal governo Meloni

Si è conclusa in tarda serata la riunione del Consiglio dei Ministri per l’approvazione del bilancio di previsione dello Stato per il 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Le prime misure del Governo Meloni, dal valore di 35 miliardi di euro. Dal caro energia alle pensioni, dalle imprese all’abrogazione del Reddito di Cittadinanza per il 2024. Stando alle dichiarazioni del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, la manovra si baserebbe su approcci prudenti e realistici che tengono conto della reale situazione economica del paese. Gran parte dei finanziamenti sono concentrati sugli interventi a sostegno delle famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione. Ecco tutte le misure presenti nella Legge di Bilancio:
La questione del caro energia
Per i primi tre mesi del 2023 sono destinate risorse pari a 21 miliardi di euro che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese, con un allargamento dei beneficiari: in particolare, viene confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette mentre viene rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali passerà dal 30% al 35% e per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Per la sanità, gli enti locali e il trasporto pubblico vengono invece stanziati 3,1 miliardi. Viene inoltre rafforzato il Bonus sociale bollette con un innalzamento della soglia Isee da 12mila a 15mila euro.
Contro l’inflazione
Tra le misure la riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia e gli assorbenti che passa dal 10% (come era stato stabilito dal governo Draghi) al 5%. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro per una “Carta risparmio spesa” per redditi fino a 15mila euro, gestita dai comuni per l’acquisto di beni di prima necessità. Cancellata invece l’ipotesi di togliere l’Iva per pane e latte.
Assegni unici, premi di produttività e agevolazioni
Dal punto di vista degli aiuti alle famiglie è stata decisa la ridefinizione in aumento dell’Assegno unico per i nuclei famigliari con figli varato l’anno scorso e che anche il governo Draghi intendeva potenziare. Si prevede di portare a 200 euro la maggiorazione per nuclei con 4 o più figli e per le famiglie con figli gemelli fino al terzo anno di età già a partire dal 2023, mentre per le altre tipologie ci sarà una maggiorazione del 50% per il primo anno. Infine, viene confermato l’assegno per i disabili. Per i dipendenti di aliquota al 5% che hanno premi di produttività fino a 3000 euro, si applica la detassazione. Introdotte inoltre agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato, con una soglia di contributi fino a 6mila euro, per chi ha già un contratto a tempo determinato e per le donne under 36 e i percettori del reddito di cittadinanza. Infine, vengono prorogate per il 2023 le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani under 36.
Dalla flat tax al taglio del cuneo fiscale
Dalla campagna elettorale del centro destra e in particolare della Lega, di Flat Tax se ne è parlato abbondantemente. Ma dall’iniziale idea di estenderla a tutti i cittadini, nel documento di Bilancio, viene mantenuta al 15% per i lavoratori autonomi e partite Iva, con ricavi fino a 85mila euro (mentre prima era a 65mila). Il taglio del cuneo fiscale invece, viene stabilito fino al 3% per i lavoratori dipendenti con redditi bassi, per un valore di 4.185 miliardi di euro. Stabilito invece un esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35mila euro e del 3% per i redditi fino a 20mila euro.
L’uso del contante
Come già anticipato nelle scorse settimane, il tetto all’uso del contante dal 1 gennaio 2023 passa dall’iniziale proposta del governo precedente a 1000 euro a quella di 5000 euro.
Scuole
Per le scuole paritarie viene ripristinato un contributo da 70 milioni più 24 milioni per il trasporto dei disabili.
Pensioni: si passa a quota 103
Viene stabilito un nuovo quadro pensionistico che introduce la possibilità, per il 2023, di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103) mentre per chi decide di restare a lavoro vi è una decontribuzione del 10%. L’opzione donna, cioè la possibilità per le donne di andare in pensione con 35 anni di contributi, viene prorogata ma con delle modifiche. Dal prossimo anno si potrà andare in pensione a 58 anni se si hanno due o più figli, a 59 con un figlio e a 60 per tutte le altre.
Addio al reddito di cittadinanza dal 2024
Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo famigliare disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili oltre alla partecipazione di un periodo di formazione di almeno 6 mesi che in mancanza di quest’ultimo porta alla decadenza del beneficio del reddito. Dal 1° gennaio 2024 invece, il Reddito verrà abrogato per tutte le categorie e sarà sostituito da una nuova riforma.
Sospesa la plastic e sugar tax
Viene sospesa anche per il 2023, l’entrata in vigore di plastic e sugar tax , le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate.
Il Fondo garanzia Pmi e la questione del Ponte dello stretto di Messina
Viene rifinanziato il Fondo da 1 miliardo per il 2023 che garantisce tutte le operazioni finanziarie finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore, viene inoltre prorogato il bonus Ipo (cioè il credito d’imposta per favorire la quotazione delle piccole e medie imprese in borsa) e viene infine riattivata la società Stretto di Messina spa che negli anni precedenti si era occupata dello studio di fattibilità della costruzione del ponte sullo Stretto, prima di essere liquidata.
Le misure sul costo dei carburanti
Si incrementa ulteriormente il Fondo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti destinato a fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei carburanti e dei prodotti energetici, in relazione all’erogazione di servizi di trasporto pubblico locale e regionale di passeggeri su strada, lacuale, marittimo e ferroviario. Ma dal 1 dicembre la benzina aumenterà di 10 cent/litro mentre non è previsto nessun aumento del carburante per i tir. La sospensione delle aliquota di accisa sul gasolio commerciale rimane invece in vigore fino al 30 novembre 2022.
Le cartelle esattoriali
Su proposta della Lega, vengono cancellate le cartelle con importo inferiore a 1000 euro fino al 2015 mentre vengono ridotte le sanzioni e gli interessi, con rateizzazione fino a cinque anni per le altre.
La tassa sugli extraprofitti
Come era stato anticipato nei giorni scorsi, la tassa sugli extraprofitti viene alzata fino al 31 luglio 2023, passando dal 25% al 35%.
Sostegno alla Regione Marche
Si introducono misure a favore dei territori delle Marche colpite dagli eventi metereologici verificatesi a partire dal 15 settembre 2022, per la realizzazione di interventi finalizzati al ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture, all’attività di gestione dei rifiuti, delle macerie e del materiale alluvionale e vegetale oltre agli interventi di soccorso e assistenza.
Delega in materia di aerospazio
Inoltre, la Presidente Meloni ha attribuito le funzioni in materia di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali al Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
Con la Manovra 2023 si concretizza quindi il progetto di Giorgia Meloni che sembra proseguire, almeno in parte, l’iniziale programma del Governo Draghi. Una continuità in parte obbligata: in un sistema di interdipendenza con l’Unione Europea, deragliare il progetto frutto di numerosi accordi tra Mario Draghi e le altre nazioni alleate sarebbe un vero e proprio suicidio. Al di là del programma elettorale inizialmente portato avanti, la Premier ci tiene a specificare che in questo contesto, “non si può ottenere di più”. Ed ecco che l’anti draghismo diventa un ricordo lontano, il Reddito di Cittadinanza viene eliminato non nell’immediato ma gradualmente e sul tema pensioni e flat tax, ci si muove con cautela.