Chi è Roberta Metsola: la Presidente del Parlamento europeo fa già discutere

La notizia era già trapelata il 17 gennaio, a poche ore dall’ultima commemorazione per David Sassoli, il Presidente socialdemocratico. La maltese Roberta Metsola, 43 anni, è la più giovane Presidente del Parlamento europeo. Terza donna a ricoprire tale carica, dopo Simone Veil e Nicole Fontaine. Eletta il 18 gennaio con 458 voti favorevoli al primo turno, dopo un accordo tra i Popolari, i Socialisti&Democratici e i Liberali di Renew Europe. Una grande maggioranza dunque, maggiore di quella che nel 2019 elesse Sassoli (345 voti). Metsola non ha incontrato però il favore dei Verdi e di altri membri del Parlamento. Oltre alle 74 schede bianche, si contano 101 voti a favore della svedese Alice Bah Kuhnke (Verdi) e 57 per la spagnola Sira Rego (La Sinistra). Tra gli altri nomi c’era anche quello del polacco Kosma Zlotowski, una candidatura ritirata il giorno stesso delle votazioni.

Roberta Mestola: una carriera tra attività legale e politica
Classe 1979. La Metsola si forma come avvocato specializzato in diritto e politica europea. Attiva in politica fin da giovane, entra nella formazione giovanile del Partito Nazionalista (Partit Nazzjonalista) per poi diventare segretario generale del movimento giovanile del Partito Popolare Europeo (l’European Democrat Students). Non viene eletta parlamentare europeo sia nel 2004 che nel 2009 per poi entrarvi nel 2013 al posto del nazionalista Simon Busuttil. Dal 2004 al 2012 invece, ha lavorato per la Rappresentanza Permanente di Malta a Bruxelles. Alle elezioni del 2014 e del 2019, diviene la più votata del Partito Popolare Europeo. È tra le prime donne maltesi ad entrare nel Parlamento.

A novembre del 2020 è la prima maltese a ricoprire la carica di Vicepresidente vicario. L’11 gennaio, dopo la morte di David Sassoli, ricopre la carica di Presidente del Parlamento europeo ad interim fino alla conferma del 18 gennaio, giorno del suo quarantatreesimo compleanno.
Da sempre favorevole all’adesione dell’isola mediterranea all’Ue. Come spiegato da lei sui social, per anni è stata impegnata in intense campagne a favore dell’Unione Europea. Giovanissima, prende parte ad alcune proteste tra cui quella ad Helsinki, contro il regime bielorusso di Lukashenko.
La difesa al giornalismo: il ricordo di Daphne Caruana Galizia e quella stretta di mano negata a Muscat
«Daphne Caruana Galizia ha messo in luce quello che alcuni volevano tenere all’oscuro. Il suo lavoro era un esempio di giornalismo coraggioso. Spina dorsale della democrazia»
Queste le parole della Metsola il 16 ottobre 2021, anniversario della morte della giornalista maltese, brutalmente uccisa in seguito ad un’inchiesta sulla corruzione politica a Malta.
Una donna il cui lavoro è stato difeso in più occasioni da Metsola, tanto da negare nel 2019 la stretta di mano al Premier maltese Joseph Muscat. Il laburista infatti, aveva annunciato le dimissioni in seguito all’omicidio della giornalista dopo le accuse di un suo presunto coinvolgimento. Non stupisce dunque che la Presidente abbia ricevuto le congratulazioni dai figli di Galizia e che la stessa sia stata citata nel suo discorso di insediamento insieme ad un altro giornalista ucciso nel 2018: lo slovacco Jan Kuciak.

Le critiche alle posizioni antiabortiste
Per la prima volta nella storia dell’Unione europea sono tre donne a ricoprire le cariche più importanti. La Metsola è infatti affiancata da Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea e da Christine Lagarde, Presidente della Banca centrale europea. Entrambe sono membri del Partito Popolare, come la Metsola. Le tre cariche “al femminile” sono una notizia importante che denota un cambio di rotta, verso quella che viene definita “parità di genere”.
Ma Roberta Metsola è stata votata anche da membri conservatori del Parlamento, tra cui spicca la Lega italiana. Sebbene nel suo discorso d’insediamento, ha sottolineato l’importanza di difendere donne e cittadini LGBT, questo non ha nascosto le sue “passate” posizioni antiabortiste.
L’argomento inerente l’aborto è infatti quello che ha suscitato forti perplessità in molti deputati europei. Non sono mancate critiche neanche tra i gruppi di chi l’ha votata, tra cui spicca quello dei S&D. Nonostante ciò, l’accordo tra le varie fazioni sembra essere andato a buon fine con il largo consenso ricevuto il giorno delle votazioni. Alla base di tutto un documento programmatico che la maggioranza si è impegnata a stilare per circoscrivere l’azione della neoeletta su alcune priorità tra cui vi sono i diritti delle donne.

La Metsola è tra le rappresentanti dell’unico paese europeo a vietare totalmente l’interruzione della gravidanza. Infatti, anche in caso di stupro, malformazione del nascituro, pericolo di vita e incesto è impedita la pratica dell’aborto sul territorio maltese. Una posizione radicale quella del suo paese, in merito ad una pratica inserita dal Parlamento europeo tra i diritti delle donne. Come riportato nel report sull’eguaglianza di genere europeo del 2015 infatti, si include l’accesso all’interruzione della gravidanza come requisito di parità. Un documento definito inaccettabile dalla stessa Presidente. Oggi, nel 2022, la neoeletta che rimarrà in carica fino al 2024, sembra fare un passo indietro su queste posizioni. Nel discorso d’insediamento ha infatti dichiarato che rispetterà le decisioni dell’Ue in materia:
«per coloro che minacciano donne e cittadini LGBT sappiano che questo Parlamento li difenderà, coloro che minacciano lo stato di diritto sappiano che non indeboliranno l’unità di questo Parlamento… i diritti delle donne non sono ancora sufficientemente garantiti, la lotta per l’eguaglianza reale deve andare oltre le apparenze e impregnare tutto quello che facciamo…»
“Onorerò David Sassoli”
Roberta Metsola subentra dopo la morte prematura del presidente socialdemocratico David Sassoli. Circondata da cinque vicepresidenti dei S&D, dovrà rappresentare un Parlamento che l’ha votata a larga maggioranza. Nonostante ciò, tra i gruppi che l’hanno appoggiata c’è una netta distanza su molte idee. Si farà portatrice quindi dell’unità che dovrebbe caratterizzare le istituzioni europee. Uno spazio che lei stessa definisce come “giusto, equo e solidale”. Un luogo che è al centro di discussioni riguardanti tematiche importanti che oltre ai diritti fondamentali del cittadino, si concentrano anche sul cambiamento climatico e l’attuale situazione pandemica:
«La disinformazione nel periodo della pandemia Covid ha alimentato isolazionismo e nazionalismo…l’Europa è l’esatto opposto di questo. Per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico, stiamo parlando di un destino comune, non è possibile separare ambiente ed economia. Il Fondo per ripresa e resilienza sarà un’occasione per finanziare la transizione ecologica…»
(Roberta Metsola. Discorso d’insediamento del 18 gennaio 2022)
I buoni propositi ci sono. Bisognerà aspettare i prossimi mesi per vedere come la nuova Presidente del Parlamento europeo intenderà procedere nel suo mandato. Sarà disposta a fare un passo indietro su posizioni passate in nome dell’unità europea?
