Turismo in Italia: dalla crisi alla ripresa con la quarta ondata che incombe
La pandemia dovuta al Covid-19 ha avuto pesanti ripercussioni sul settore del turismo. I flussi degli spostamenti sono drasticamente diminuiti durante il 2020 con un lieve incremento nel 2021. Numeri che però sono ancora distanti dai dati del 2019. Come conseguenza c’è stato un deterioramento delle condizioni occupazionali e una contrazione del fatturato. Tra le aree più colpite, quelle maggiormente orientate al turismo culturale come le città d’arte. Tra queste vi è Tivoli, in provincia di Roma, dal ricco patrimonio storico ma con grandi problemi legati alla competizione con la vicina Capitale, alla mobilità e alla situazione delle periferie. Tra il 2020 e il 2021 sono stati tanti gli interventi pubblici previsti e attuati nel corso dei mesi per cercare di risollevare il settore.

Secondo un report del 28 settembre 2021 pubblicato dalla Banca d’Italia, nel 2020 si è verificato un forte calo dei flussi turistici sul territorio nazionale. Più forte è stata la mancanza di flussi provenienti dall’estero e diretti soprattutto in zone quali il Centro e il Mezzogiorno. Ma rispetto agli altri settori colpiti dalla crisi, gli interventi pubblici sono stati più intensi con una crescita dei prestiti destinati anche per quelle imprese che avevano bilanci meno solidi già dal periodo pre-pandemico. Questo però potrebbe portare in futuro a un incremento dei debiti.
A essere colpito vi è un settore importante per l’Italia, in particolar modo per aree con forte presenza di città d’arte. Tra il 2010 e il 2019, si era verificato un rafforzamento delle aziende che operano in questo ramo. In particolare, la crescita degli occupati aveva subito un andamento positivo rispetto al calo nella media del settore terziario. Di conseguenza erano aumentate anche la redditività e il fatturato.

Il quadro della situazione: dai flussi turistici all’occupazione
Tra il 2010 e il 2019, la crescita delle presenze turistiche aveva un andamento dell’ 1,5% annuo. Nel 2020 invece, le misure anti Covid e la paura del contagio hanno provocato un drastico calo dei flussi turistici con una contrazione delle presenze del 52,3%. Una diminuzione che ha riguardato in particolar modo le presenze di turisti stranieri (-70,3%). Negativo dunque il bilancio sul fatturato che mentre nel periodo pre-pandemico aveva subito un aumento del 3,4% annuo, nel 2020 si sarebbe ridotto del 40%. Nel 2021 invece, il bilancio complessivo del secondo trimestre resta ancora negativo rispetto al 2019, con un abbassamento del 49,5%.
Per quanto riguarda l’occupazione, sempre tra il 2010 e il 2019 c’era stato un incremento del 2,2 % in media d’anno rispetto al calo nel settore terziario del -0,4%. Dal 2020, questo dato si riduce dell’ 11,4%, con un calo dei contratti a termine del 31,5%. I blocchi sui licenziamenti e il ricorso alla cassa integrazione hanno mitigato invece i dati riguardati i contratti indeterminati. In aumento prima della pandemia anche le aziende del settore, con un incremento annuo dell’ 1,4% . Con il Covid, al contrario, si è verificata una significativa contrazione delle iscrizioni di nuove imprese.
Gli interventi previsti
Durante il periodo pandemico alle imprese del settore turistico sono stati destinati interventi quali agevolazioni fiscali e contributi a fondo perduto. Mentre nel 2020 il tasso di copertura dei prestiti è salito al 53,6% per il 2021 sono stati programmati ulteriori fondi provenienti dall’ Europa: sono previsti infatti 2 miliardi e 400 milioni di euro per gli investimenti destinati ai settori della cultura e del turismo. Tra i principali progetti, il Digital Tourism Hub, il Fondo integrato per la competitività delle imprese turistiche, il progetto Caput Mundi – New generation EU per i grandi eventi turistici e la riforma dell’Ordinamento delle professioni delle guide turistiche.

Inoltre, in accordo con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il governo ha programmato un pacchetto di interventi normativi dove sono previsti nuovi spazi assunzionali per i Comuni che realizzano interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), insieme a un fondo di 30 milioni per i piccoli comuni sotto i 5000 abitanti e un fondo di 67 milioni destinati alle assunzioni di professionisti ed esperti per i Comuni del Mezzogiorno.
Sono stati molti infine, anche gli interventi a livello locale. Molto spesso si tratta di misure indirizzate al contrasto del cosiddetto “turismo di passaggio” tipico di molti piccoli comuni e comuni limitrofi a città più grandi. Ne è un esempio la città di Tivoli, collocata nella zona della Valle dell’Aniene, a Est di Roma.
Il caso di Tivoli: tra problemi e soluzioni
Con 53.872 abitanti e undici frazioni, la città di Tivoli dispone di due Siti Unesco (Villa D’Este e Villa Adriana),di un Parco del FAI (Villa Gregoriana) e di un Parco Termale collocato nella frazione di Tivoli Terme. Il settore del turismo però, sembra presentare vari aspetti problematici legati non solo alla crisi pandemica ma anche ad altri fattori. Sicuramente influisce molto la vicinanza con Roma, con la quale ogni anno il comune si ritrova a competere. Molto presente infatti è il fenomeno del turismo di passaggio, da parte di tutte quelle persone specialmente straniere che preferiscono visitare per più giorni la Capitale e recarsi nella città limitrofa solo nel corso di una giornata. Evidente inoltre, è anche la situazione di degrado della periferia di Tivoli Terme, sede del Parco Termale. Nonostante ciò, con il bonus Terme promosso dal governo, è stata tra le strutture italiane con più richieste. Altro fattore importante è quello dei trasporti: nei prossimi anni però è previsto il raddoppiamento della ferrovia per la tratta Tivoli Terme-Roma che molto probabilmente, potrebbe apportare migliorie alla mobilità. Non è migliore la situazione del quartiere medievale, situato nel centro storico mentre altri monumenti che negli ultimi anni sono stati ristrutturati, come quello della Rocca Pia, sono ancora chiusi o disconnessi dalla rete turistica delle ville.

Negli ultimi giorni però, la situazione turistica di Tivoli è ritornata al centro del dibattito che ha visto coinvolti non solo i vari enti ma anche cittadini e imprenditori. In questo contesto ricordiamo un’importante iniziativa degli ultimi giorni. Stiamo parlando della fondazione dell’Associazione DMO Tivoli e Valle dell’Aniene. Un progetto dal valore di 150mila euro, di cui 120mila provenienti da un finanziamento regionale. L’associazione è finalizzata a sostenere la creazione di organismi in partnership pubblico-privata, con l’obiettivo di creare un piano di sviluppo territoriale per il turismo e la cultura.
Tivoli è solo uno dei tanti comuni che presentano situazioni di immobilismo del settore turistico e culturale ma questi ed altri interventi potrebbero sanare quel gap creatosi in seguito alla crisi pandemica, rilanciando non solo il singolo settore ma anche tutti gli altri che vi girano intorno.
