Affrontare l’isolamento vivendo hic et nunc. I consigli dell’esperto

L’isolamento forzato che stiamo vivendo può essere causa di crisi emotive, oppure al contrario linfa vitale per i rapporti umani e per se stessi. Vivere tra le mura domestiche senza avere la possibilità di uscire per svagarsi ci costringe infatti a sentire il rumore del nostro io interiore, senza il frastuono del quotidiano, imparando a conoscerci meglio e a ristabilire una scala di valori.
Nei rapporti con gli altri, la quarantena può essere causa di fratture, portando a galla i problemi e le incomprensioni, ma può anche essere calce per costruire una relazione più solida e duratura. Per tutti è un periodo di bilanci e di sfida, ma ci sono persone più deboli che necessitano di un sostegno concreto e immediato, per esempio le vittime di violenza domestica. Per loro infatti l’isolamento è un incubo continuo. Come aiutarli?
Abbiamo parlato con la Dott.ssa Eleonora Abbate, che ci ha dato dei consigli utili per affrontare al meglio il quotidiano e per superare eventuali crisi emotive, dandoci anche informazioni sul numero da chiamare in caso di bisogno, di sostegno emotivo o concreto.
Psicologa iscritta all’albo professionale della Regione Sicilia, ha conseguito la laurea specialistica in Medicina e Psicologia all’Università La Sapienza di Roma con tesi in Medicina Legale. Ha svolto il tirocinio e attività di volontariato presso il “Policlinico Umberto I” di Roma nei reparti di Oncologia pediatrica, Nefrologia pediatrica e Gastroenterologia pediatrica, collaborando anche con alcuni istituti scolastici romani.
Ha inoltre conseguito il titolo di esperto in “DSA: Valutazione Diagnosi e Trattamento dei Disturbi dell’Apprendimento” e frequentato un Master in “Mediazione Familiare”. Attualmente si occupa di sostegno e cura del paziente tramite un approccio corporeo, caratterizzato dalla connessione tra i processi psicologici, affettivi ed emozionali e gli atteggiamenti corporei (contrazioni muscolari, funzionamento neurovegetativi). Ecco la nostra intervista.

Dottoressa, in che modo dobbiamo affrontare questo periodo di isolamento?
Credo che il modo più sano per affrontare questo periodo storico sia quello di vivere nel presente con consapevolezza. È quindi necessario evitare di pensare al futuro ma anche e soprattutto rimuginare sul passato. Questo infatti causerebbe crisi emotive, acuite dalla situazione di isolamento forzato. Bisogna vivere hic et nunc. Questo isolamento può essere una possibilità per vivere il quotidiano in modo diverso, senza frenesia, entrando in contatto con i nostri sentimenti.
Come combattere il sopraggiungere di una crisi emotiva?
Il primo passo è concentrarsi su di sé, avere consapevolezza del proprio sentire ed entrare in contatto con i propri pensieri, senza rifiutarli. Bisogna poi trovare dei modi all’interno della quotidianità utili per uscire dalla solitudine e superare la crisi emotiva. Uno di essi può essere la telefonata a una persona cara, che sia un amico o un parente, oppure dedicarsi al lavoro (per chi continua a farlo tramite smart working) o ancora coltivare una passione, dandosi dei piccoli obiettivi giornalieri e settimanali. È essenziale essere dinamici. L’isolamento infatti ha come sensazione principale la mancanza di movimento, che è vita, per cui è necessario trovare un modo alternativo per mantenersi attivi, per esempio tramite attività fisica o yoga o giardinaggio.
Qualche tecnica utile per gestire l’ansia?
Il primo modo di gestione dell’ansia è il suo riconoscimento, ovvero sentire a livello corporeo dove quest’ansia sta premendo, da dove è generata. In primis è necessario attivare la respirazione, che subisce un blocco, tramite l’apertura toracica e una respirazione rallentata e profonda. Un’altra tecnica è il grounding, ovvero un esercizio di radicamento da svolgere a piedi nudi. È sufficiente alzarsi, posizionare i piedi paralleli alla larghezza del bacino, piegare le ginocchia e sentire il nostro radicamento al suolo, come un albero al terreno. Questo comporta un attaccamento alla realtà, diminuendo anche le tensioni emotive.
Nei rapporti con gli altri come può influire questo isolamento?
Per le coppie che convivono l’isolamento è un’arma a doppio taglio. Se il rapporto è basato su un sistema marcio, questa convivenza può solo accentuare gli aspetti negativi e portare a galla il disequilibrio, causando fratture irreparabili. Altrimenti, può essere un’occasione per apprezzare maggiormente l’altro e rinsaldare il rapporto, affrontando dinamiche negative e trovando un punto di incontro. Ognuno di noi deve concentrarsi su se stesso, cercando di non superare il confine personale, evitando quindi di invadere la sfera altrui. Chi vive da solo deve cogliere da questa situazione un’opportunità per trovare un nuovo modo di relazionarsi con sé e con gli altri, cercando di capire le proprie priorità.
E i bambini?
I più piccoli possono solo giovare da questa situazione. I bambini di oggi infatti sono eccessivamente impegnati, non hanno la possibilità di gustare la noia. Questo periodo è l’occasione perfetta per fargli vivere questo sentimento, che è anche alla base della fantasia. Inoltre, l’isolamento è anche nutrimento dei rapporti con i genitori. Stare insieme a casa tutto questo tempo può finalmente far rinsaldare il rapporto genitori-figli, che la frenesia quotidiana non permette di vivere a pieno.
Infine, c’è un numero di sostegno da contattare in caso di necessità?
L’ANCI, l’associazione nazionale dei comuni italiani, ha istituito un numero telefonico da contattare in caso di bisogno. Molti psicologi iscritti all’Albo hanno infatti deciso di offrire aiuto gratuito in questo periodo, per sostenere coloro che si trovato ad affrontare situazioni di crisi emotiva o di violenza domestica. Il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi ha istituito inoltre un motore di ricerca per prenotare un consulto telematico gratuito, la Società psicanalitica italiana ha messo a disposizione un servizio di ascolto e consulenza e la Croce Rossa ha istituito un canale telefonico per i cittadini e gli operatori sanitari.
