5G : l’internet delle cose. L’America non vuole che sia Huawei a costruirlo

Da quando Internet è stato diffuso, più o meno ogni dieci anni, ha avuto, si potrebbe dire rozzamente, un aggiornamento. Un’evoluzione della sua struttura, del suo ruolo e delle sue reti di telecomunicazione. Ed è in questo ultimo aspetto che avviene il potenziamento delle funzionalità di Internet. Si pensi a cosa hanno comportato le reti 3G nate intorno al 2005. Queste reti telecomunicative di terza generazione hanno consentito la trasmissione di dati voce tramite internet, di download. In sostanza avere Facebook, Whatsapp sul telefono. Il 4G ha avuto un impatto sicuramente meno rilevante, ma con il 5G sarà diverso. Sul “New York Times” questa è definita “una rivoluzione più che un’evoluzione”
Chris Lane, specialista in telecomunicazione del centro analisi Sanfrod C. Bernstein di Hong Kong, ha affermato che il 5G genererà una rivoluzione più importante di quella elettrica. E’ sicuramente un’affermazione molto audace, ma le potenzialità delle connessioni di quinta generazione sono infinite. La velocità sarà l’elemento più determinante delle nuove reti. Ma, attenzione, indubbiamente scaricare qualcosa sul nostro cellulare diventerà immediato, ma non è qui che si ferma l’innovazione. Avere dei sistemi di connessione più rapidi non cambia solo il rapporto con Internet del singolo utente, ma della società. E’ definito Internet delle cose proprio perché sarà in grado di connettere anche gli oggetti che ora non sono intelligenti. Sensori, robot, veicoli automatici verranno connessi e controllati con maggiore facilità e sicurezza, in questo modo è ragionevole pensare che già nel futuro prossimo l’azione dell’uomo nelle fabbriche, nella gestione delle città, sarà sostituita più consistentemente da macchine intelligenti.
Concretamente si leggano queste righe del Sole24Ore per farsi un’idea: “in campo healthcare, per esempio, le connessioni ultraveloci supporteranno l’attività di chirurghi robot e quella dei medici chiamati ad eseguire diagnosi o interventi su un paziente da remoto. E anche la manutenzione degli impianti industriali o di una piattaforma petrolifera andrà in questo solco”. In sostanza diversi apparecchi elettronici diventeranno intelligenti, questo gli consentirà di “comunicare” tra loro e, a noi, di controllarli con un app. Questa capacità non si ridurrà soltanto a rendere intelligenti le abitazioni con frigoriferi e lavatrici smart, ma si estenderà anche all’ampliamento dei tools di Google nell’analisi dei Big Data e migliorerà l’affidabilità dei sistemi di sicurezza.
A quanto pare, cose che prima erano fantascienza diventerebbero realtà. E gli aspetti più latenti, quelli che non coinvolgono direttamente gli utenti saranno di un’importanza immensa. Quantità infinite di dati e la possibilità di rimodellare la guerra. Senza ombra di dubbio, dunque, il 5G può essere definita come una delle prossime innovazioni più importanti, se non la più importante. Con essa, probabilmente, inizierà ad essere visibile empiricamente la sostituzione della macchina all’uomo e la creazione di una società interamente connessa. E’ chiaro che l’installazione delle reti 5G non sarà un evento immediato, ma graduale, così come la sua interazione con la società.
Per la centralità che questa tecnologia acquisirebbe all’interno della nostra vita, delle fabbriche e delle città e per i dati che verranno fuori dall’utilizzo di questi servizi è chiaro che costruire le sue reti è sicuramente un vantaggio. Non a caso l’America di Donald Trump sembra stare molto attent agli sviluppi attorno alle reti 5G e teme, ancora una volta, la Cina. La potenza asiatica, in questo caso, si nasconderebbe dietro la Huawei. Come notava un articolo di House of Freedom non è inusuale per il governo cinese celarsi dietro grandi multinazionali. Non si può pensare che un’azienda cinese abbia la stessa autonomia rispetto al governo nazionale come una occidentale. Questo non è in dubbio. Ma in ogni caso è chiaro che nessuno può garantirci che anche le multinazionali occidentali non si potrebbero comportare in maniera sleale. E’ un po’ quello che è successo con l’incidente di Cambrige Analityca.
House of Fredoom ha messo in analisi l’operato di Tencent, l’azienda che possiede WeChat, più di un miliardo di utenti. Ora, nell’ambito 5G il gigante che spaventa gli Americani è Huawei. Più volte ultimamente si è riproposto un bipolarismo Usa-Cina, ma in nell’ambito 5G questo antagonismo è ancora più evidente. Huawei è stata fondata nel 1987 da Ren, un ex ingegnere dell’Esercito Popolare Cinese divenuto un imprenditore di successo. Alcuni funzionari americani ritengono che Ren non mai abbandonato l’esercito e che tutt’ora il suo ruolo nell’azienda sarebbe stato commissionato dal governo. Negli anni Huawei non ha visto rivolgersi contro soltanto questo genere di accuse, ma anche quelle di copiare, di praticare un’imitazione illegale che l’ha portata a superare il fatturato dei suoi accusatori. Oggi Huawei è un colosso nell’ambito della telefonia e in linea con il proposito espansivo cinese si offre come costruttore di reti 5G in diversi, con 100 miliardi di fatturato annui.
Gli U.S.A non sono certamente rimasti a guardare, anzi hanno preso una posizione nettissima. Da un lato perché non vogliono permettere che sia un’azienda cinese a controllare in Occidente la tecnologia del futuo, dall’altro perché ritengono che Huawei potrebbe appropriarsi di numerose nostre informazioni. Tant’è che in un summit chiamato Five Eyes, in cui si riuniscono i servizi d’intelligence degli U.S.A, del Canada, della Nuova Zelanda, dell’Australia e del Regno Unito, si è deciso fermamente di cercare d’impedire che la Huawei realizzi in nazioni occidentali le moderne reti di telecomunicazione. La battaglia sarebbe solo marginalmente commerciale, perché ciò che interessa agli U.S.A è mantenere intatte le nostre democrazie. Emblematico ed eloquente è stato l’atteggiamento di Washington verso la Polonia: nel caso in cui la Polonia concederà alla Huawei di realizzare le reti 5G, gli U.S.A ritirerebbero il loro contingente NATO.
E’ uno scontro che sta assumendo dimensioni notevoli. Dal canto loro, gli U.S.A si stanno muovendo pesantemente. I primi di Dicembre, hanno richiesto l’arresto in Canada di Meng Wenzhou, direttrice finanziaria della Huawei e figlia del presidente. L’accusa è di frode verso banca statunitensi per aggirare le sanzioni con l’Iran. Dopo l’arresto di Meng la Cina ha risposto con due arresti e una condanna a morte di canadesi. Non si può negare che tutto questo fa parte della battaglia delle telecomunicazioni.
Di fatto, il 5G resta un’innovazione che cambierà le nostre vite e verrà costruito. E’ da vedere quanto l’America riuscirà ad imporsi per impedire alle nazioni occidentali di far costruire le reti a Huawei. Nel frattempo qualche mese fa Report ha messo in luce dei possibili effetti negativi delle reti 5G sull’uomo. Due giorni fa anche sul blog di Beppe Grillo s è parlato delle criticità delle reti di quinta generazione e di come viene applicato meschinamente il Principio di Precauzione.