Paradisi fiscali, vip e politici coinvolti nell’inchiesta

“La più grande fuga di notizie della storia della finanza internazionale”, così L’Espresso ha definito l’inchiesta, a cui ha partecipato in esclusiva per l’Italia, che fa tremare vip e potenti di tutto il mondo. Undici milioni di documenti sono finiti nelle mani dei giornalisti dell’International consortium of investigative journalists grazie a un informatore del Mossack Fonseca, lo studio legale con base a Panama city, in un vero e proprio paradiso fiscale.
L’inchiesta, che è durata più di un anno, ha messo a disposizione dell’opinione pubblica e delle autorità fiscali un enorme archivio contenente file riservati: “Mai prima d’ora una simile mole di dati finanziari era stata messa, tutta insieme, a disposizione dell’opinione pubblica e degli investigatori”, scrive L’Espresso.
Ma chi sono gli uomini coinvolti nella maxi inchiesta finanziaria? La famiglia Cameron, vip come Leo Messi e Jackie Chan, politici come i sostenitori di Putin, i vertici comunisti cinesi, e molti altri che in queste ore temono di ritrovare i propri volti sulle prime pagine dei giornali: le società coinvolte, infatti, sono oltre 200 e hanno sede in 21 paradisi fiscali sparsi nel mondo. E tutte sono accusate di non aver rispettato le norme che permettono di individuare i clienti coinvolti in attività illegali: molti istituti di credito, per esempio, sono coinvolti nella creazione di società difficili da rintracciare nelle Isole Vergini britanniche, a Panama, e in molte altre zone in cui la tassazione è minima. Nei documenti, inoltre, compaiono società offshore che riconducono al presidente ucraino Petro Poroshenko e al padre di David Cameron, che paradossalmente pochi mesi fa era il testimonial di una campagna politica contro l’evasione.
“Anche Lionel Messi, il più famoso calciatore del mondo, si è rivolto allo studio Mossack Fonseca per creare una società che si chiama Mega Star Enterprises Inc., un nome che si aggiunge alla lista di scatole offshore di Messi, già finito nel mirino del Fisco spagnolo. […] Le carte – continua L’Espresso – tirano in ballo anche personaggi coinvolti nello scandalo della Fifa, la Federazione mondiale di calcio. I report rivelano, per esempio, che lo studio legale di Juan Pedro Damiani, membro del comitato etico della Fifa, ha avuto relazioni commerciali con il vicepresidente della Federazione Eugenio Figueredo, arrestato a Zurigo il 15 maggio dell’anno scorso e sotto inchiesta in Uruguay.”
Tra i leader mondiali che si sono rivolti al Mossak Fonseca compare anche il nome del presidente argentino Mauricio Macri, ex sindaco di Buenos Aires e imprenditore, che risulta amministratore e vice presidente di una società alle Bahamas, amministrata proprio dallo studio legale di Panama. Un portavoce dell’uomo politico argentino ha risposto alle domande dei giornalisti precisando che quella società faceva capo alla famiglia di Macri, il quale però non ha mai posseduto personalmente azioni.
Appena l’inchiesta ha iniziato a fare il giro del mondo, i soci fondatori del Mossak Fonseca si sono affrettati a “giustificare”, per quanto possibile, il loro lavoro: “Lo studio non ha responsabilità per ciò che i clienti fanno con le loro società offshore. Incolpare il nostro studio – ha detto Ramon Fonseca – per quello che la gente fa con le proprie società è come accusare una casa automobilistica se la macchina viene usata per fare una rapina”.