Estate romanista, un atto di fede

Il tifoso romanista non è un tifoso come gli altri, il calcio a Roma è paragonabile più ad una religione che ad un semplice intrattenimento domenicale e vista da quest’ottica, il calciomercato estivo è il momento nel quale il tifoso viene chiamato ad un vero e proprio atto di fede, verso il suo DS, verso la società e verso quei giocatori che si accasano a Trigoria tra la fine del campionato e l’inizio della nuova stagione.
Dopo il triplice fischio al Castellani, il 26 maggio, le uniche vere certezze in casa Roma erano il mister, Daniele De Rossi ed il nuovo DS, Florent Ghisolfi, tutto il resto era ed è in continua fase di costruzione.
Gli Europei sono passati velocissimi, bello vedere sedicenni incantare mezz’Europa ma per il tifoso giallorosso l’ultimo Europeo è stato solo un rallentamento all’unico vero interesse calcistico estivo, quello che viene seguito con la stessa foga sia da sotto un ombrellone sia da un rifugio a duemila metri: il calciomercato.
Qualche giovane parte in prestito, Spinazzola torna da Conte, stavolta al Napoli.
La stagione super di Svilar rende facile lo svincolo di Rui Patricio che viene sostituito dall’australiano Mathew Ryan…parametro zero e funzionale come secondo portiere.
Nessun prestito viene riscattato, eccezion fatta per Angelino ripagato praticamente dalla cessione del Gallo Belotti al Como di Fabregas.
Karsdorp viene messo fuori dal progetto, poca continuità, troppi scivoloni maturati nella permanenza giallorossa e gran parte, se non tutta, della tifoseria pronta a festeggiare un suo trasferimento verso altri lidi.
Ghisolfi parla poco ma si muove tanto, piazza Aour in Arabia Saudita e dopo aver preso il sedicenne Buba Sangarè porta a Roma, dal Rennes, Enzo Le Fèe per 23 milioni.
La piazza giallorossa tentenna, non tanto per l’arrivo del francese quanto per la cifra spesa ma fortunatamente le prime sgambate estive fanno ben sperare, nonostante l’ultima sconfitta in amichevole con il Tolosa l’ex Rennes sembra già inserito negli schemi di De Rossi.
Da valutare a questo punto la permanenza di Bove, giocatore sicuramente utile e di qualità ma giunto a ventidue anni è normale la possibile richiesta di più minutaggio in campo, in questo caso sarà fondamentale la figura e le rassicurazioni che solo il mister potrà dare al giocatore.
Fino alla settimana che va dal 22 al 28 luglio tutto si configura come il copia e incolla di un calciomercato già vissuto: qualche nome arriva, il campionato è praticamente alle porte, si aspettano altri nomi di contorno per poi chiudere con il giocatore “salvatutto” e relativa presentazione in pompa magna: l’Eur di Dybala o il tragitto in aereo più seguito dal web firmato Romelu Lukaku.
Ma l’ultima settimana di luglio sembra disegnare una nuova rotta, un’accelerazione improvvisa di mezz’estate che si apre con lo sprint finale di presentazione del futuro stadio della Roma.
Sembra esserci l’ok anche del sindaco Gualtieri e l’obiettivo adesso è presentare il progetto definitivo entro fine anno, costruzione entro il 2027.
Celik rientra in gruppo prima del previsto, De Rossi ha effettivamente un solo terzino destro ma Ghisolfi chiude l’operazione Dahl, ventunenne e già svezzato in nazionale maggiore svedese; Angelino ha un sostituto di ruolo, tutto da scoprire ma a tutti gli effetti un terzino.
Capitolo attaccanti.
C’era una volta l’operazione Chiesa, la trattativa con la Juventus è lenta, prima l’Europeo, poi il matrimonio e dopo l’accostamento al Napoli.
In altri tempi si sarebbe aspettata l’ultima settimana di calciomercato con relativo nevrotico e telenovelistico tira e molla tra le società contornato da articoli e disamine di influencer, scrittori da blog mai visti in tribuna stampa, amanti di Football Manager, l’amico del cugino che conosce Federico Chiesa, tifosi presenti in tribuna e curva che sperano in una chiamata da Trigoria ma capaci di sbagliare ogni previsione di mercato da anni.
L’asse società-allenatore quest’anno sembra avere idee diverse: gioca a Roma chi vuole fortemente la Roma. Ghisolfi si tira su le maniche e, forte della leva emotiva di Soulè verso Roma ed i suoi compagni di nazionale Paredes e Dybala, porta l’argentino nella Capitale.
In attesa della cessione di almeno uno tra Solbakken e Shomurodov, va capita la situazione di Tammy Abraham, l’inglese è parte integrante del progetto ma il possibile (quasi certo) arrivo del gigante ucraino Dovbyk cambia le carte in gioco.
L’ucraino vuole solo la Roma, ha chiuso la trattativa con l’Atletico Madrid di Simeone rinunciando alla Champions e l’affare con i giallorossi sembra in dirittura d’arrivo.
Tammy è a tutti gli effetti un giocatore della Roma ma la sua permanenza non sembra così certa.
Oltre gli esuberi ed i possibili ritocchi, il problema di Ghisolfi resta il terzino di destra ed una possibile punta in caso di partenza di Abraham ma fortunatamente, quest’anno, il calendario ad oggi la segna fine luglio e non inizio settembre.