Cosa significa big tech?

Chi comanda davvero e tiene il mondo in pugno? Non è una persona, tantomeno una nazione: sono le suddette big tech. L’etimologia rende già chiaro il significato, ovvero “grandi tecnologie”. Un termine coniato in questi ultimi anni, fa riferimento alle più sviluppate e significative aziende tecnologiche. Tutti noi le conosciamo: le tre A della Silicon Valley (Alphabet, Amazon ed Apple), Meta e Microsoft sono le principali. Vengono racchiuse in un unico acronico, GAFAM. Cinque aziende sono il simbolo delle glorie e delle problematiche giunte con la terza rivoluzione industriale.
Momentaneamente, le big tech appaiono inavicabili sul mercato. Le GAFAM avranno anche funzioni differenti fra loro, ma i metodi operativi sono analoghi, rendendo la strada tortuosa ad eventuali concorrenti sul mercato. Possiedono un’enorme quantità di big data che gli permettono di elaborare informazioni a grande velocità, superando i tradizionali sistemi di gestione. I servizi offerti dalle big tech, inoltre, sono principalmente gratuiti, spiazzando i competitors emergenti.
Formalmente queste big tech si occupano di AI, social media ed e-commerce, nella realtà sono una concentrazione di potere inseparabile dalle nostre vite. E’ impossibile fare a meno di trovarsi in un bel posto e volerlo mostrare a tutti su Instagram o Facebook (piattaforme Meta). Ogni anno si fa la corsa a chi compra il nuovo Iphone rilasciato da Apple, anche se non ce lo si può permettere e si cade nel circolo vizioso delle rate. Vent’anni prima, questi giganti tecnologici apparivano come la promessa di un futuro modernizzato al pari dei film di fantascienza, ma prima che ce ne accorgessimo, hanno preso il possesso di noi.
L’intelligenza artificiale è la forma più evocativa del significato “big tech”, invenzione da cui ci stiamo mettendo in guardia nonostante si trovi ai suoi albori. Sono diversi sistemi, pronti a rispondere ad eseguire qualsiasi cosa gli si chieda. Fa i compiti agli studenti, nativi digitali sempre meno indipendenti dai dispositivi elettronici. Crea locandine al posto dei grafici professionisti, privandoli talvolta di possibilità di lavoro. Nell’immediato, l’AI risulta d’aiuto, a lungo andare provoca dubbi significativi: se la maggioranza dei ragazzi si affida all’intelligenza artificiale sia per i compiti che copiare le verifiche, come potremo avere la certezza che il medico a cui ci affidiamo sia competente e non abbia passato i suoi esami grazie all’IA? E se quest’ultima è in grado di svolgere ogni tipo di attività, alcune carriere, soprattutto nell’ambito creativo, non esisteranno più?
In conclusione, big tech è un’espressione che può essere sconosciuta a coloro che non si occupano di informatica o economia, eppure fa parte della loro vita più di quanto credono.