Boxe: si interrompe la striscia di Maxim Prodan, con Manuel Largacha è pari

Continuano gli appuntamenti con la grande boxe al Teatro Principe di Milano. Sul ring di Viale Bligny è andato in scena un appuntamento che fa da preambolo a quello di Saint Vincent, dove il 17 giugno grazie alla Opi Since 82, avverrà la prima difesa europea medi, del romano Emy Blandamura contro il sardo Alex Goddi. Nel frattempo le luci milanesi hanno illuminato due grandi pugili: Maxim Prodan e Manuel Largacha. Due atleti di grande talento, che hanno dato vita ad un Clou entusiasmante e combattuto.
Maxim Prodan, con un record di dieci vittorie consecutive, tutte prima del limite, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi incontri, è chiamato alla prova del nove davanti a Manuel Largacha (8-5-3), pugile panamense, già campione caraibico, che fa del mix potenza-esperienza un temibile punto di forza. Una chiamata ad un salto di qualità fondamentale per le ambizioni di Maxim Prodan a cui, però, non è stata data dal pugile ucraino risposta del tutto convincente.
L’incontro, infatti, ha confermato Largacha quale pugile furbo e roccioso, capace di attendere l’avversario e reagire con ripetuta efficacia al momento opportuno. Ciò che è mancato a Prodan è stata la continuità nei colpi, solo in rare occasioni sferrati in serie. Il montante destro del ventiquattrenne ucraino è apparso meno efficace del solito, merito anche di una grande tenuta difensiva di Largacha, che, al contrario, è riuscito a dare una maggiore intensità ai suoi pugni, spesso doppiati e costanti. Da ammirare, comunque, l’incredibile tenacia di Maxim, che dopo tre round molto difficili è riuscito a ritrovare se stesso e rispondere con decisione ai tentativi dell’avversario, spesso eccessivamente provocatori, di fargli perdere tranquillità e, di conseguenza, lucidità. Un segnale incoraggiante per il futuro e un fagotto d’esperienza di cui fare tesoro e aggiungere alla valigia già ricca di talento, forza e determinazione.
Un match che, dunque, nonostante la parità dichiarata dai giudici, può essere comunque considerato utile a Maxim per alzare gradualmente l’asticella, permettergli di imparare dagli errori e arrivare pronto, quando i tempi saranno maturi, per combattere per ciò che conta davvero: il titolo.